venerdì 31 dicembre 2010

Cartolina per l'anno nuovo

Caro Anno Nuovo affidiamo alla tua benevolenza questa ”Cartolina da Lainate”.
Una cartolina che vorrebbe essere una preghiera, un augurio, una richiesta di risposte alle molte domande alle quali da soli non siamo in grado di rispondere.

Preghiere, auguri e richieste per la nostra Lainate.
Potremmo estenderle a tutta la nazione, che ne avrebbe quanto mai bisogno, ma non vogliamo chiederti miracoli ai quali, del resto, abbiamo smesso di credere da un pezzo.
Vogliamo essere pratici, limitiamoci al locale, al nostro territorio.
Possiamo anche non credere ai miracoli ma non per questo abbiamo smesso di credere:
siamo convinti che le cose possano migliorare lavorando ognuno sulla propria fetta di mondo.
Un detto americano recita: se ognuno pulisse il tratto di marciapiede davanti alla propria porta la città sarebbe sempre pulita.
Un detto che ci trova perfettamente d’accordo, sia se lo si interpreta come impegno che ogni cittadino dovrebbe spendere per il bene dei propri luoghi senza aspettare gesti che cadono dall’alto, sia come sommatoria di gesti quotidiani e locali che condizionano il futuro e il globale.

Caro Anno Nuovo ci chiediamo come mai l’Italia, unica nazione che prevede nella propria costituzione uno specifico articolo
(art 9)
dedicato alla protezione e conservazione del paesaggio, si stia letteralmente mangiando il proprio territorio a verde; soprattutto qui nel nord Italia, soprattutto qui nella provincia di Milano, soprattutto qui da noi nella parte nord della provincia.
Caro Anno Nuovo non riusciamo a capire come, a dispetto di questa selvaggia colonizzazione cementifera del territorio, non esista un corrispettivo aumento della popolazione: “L´Italia è il paese con un tasso di crescita demografica bassissimo eppure è da noi che il cemento consuma più suolo in Europa. Gli italiani non crescono, ma le case sì. Perché?
Sotto questa marea di case, strade e stabilimenti annega parte consistente del paesaggio italiano.
I Comuni, strozzati dal calo dei finanziamenti statali e poi dall´abolizione dell´Ici, sono stati spinti a fare cassa concedendo quante più licenze edilizie possibili.
Hanno venduto suolo senza altra logica che quella di tenere in piedi i bilanci.
E sono incentivati a continuare”.

Caro anno nuovo in previsione della prossima adozione del PGT ti chiediamo di illuminare i pensieri dei nostri amministratori, dagli la forza di non cedere alle tentazioni di facili acquisizioni di cassa, all’apparente convenienza del presente che rischia di regalare nefaste conseguenze per il futuro.
Dai a tutti noi coscienza del fatto che ci stiamo mangiando ciò che è indispensabile per la vita dell'uomo: l'ossigeno degli alberi, i campi per coltivare, per mangiare, i terreni che assorbono pioggia permettendo ai fiumi di non straripare a ogni forte temporale

Caro Anno Nuovo non giudicarci nostalgici ad oltranza, nemici del progresso e del diritto al lavoro edilizio.
Non guardiamo al passato come ad un tempo da recuperare ad ogni costo e in cui tutto era bello e sano, sappiamo che “il paesaggio non è un bene immutabile, dato una volta per sempre. Il paesaggio cambia continuamente è normale e sarebbe antistorico chiedere l’ibernazione del paesaggio ma le modifiche che si possono apportare devono essere controllate e devono rispondere a una logica che i paesaggi contengono dentro di sé e che va interpretata.”

Quando avevamo l'età che ora hanno i nostri figli, nei plumbei anni 70, non esisteva alcuna coscienza ecologica.
Il Bozzente e l'Olona non erano più dei fiumi ma si era mutati in discariche industriali a cielo aperto che cambiavano colore ogni settimana e sulle cui acque galleggiava schiuma colorata e maleodorante.
Gli sversamenti erano prassi comune, erano convenienti e non ci si curava troppo delle conseguenze
Solo dopo anni di scempi ecologici si è compreso che ciò che era accettata come prassi quotidiana era una prassi suicida e criminale.
Chissà per quanto tempo ancora dovremo subire le conseguenze della cecità di quei tempi, chissà per quanto tempo ancora dovremmo pagare in termini economici e di qualità della vita gli errori di valutazione di allora.
Gli sversamenti chimici nei nostri corsi d’acqua apparivano a quei tempi economici e in linea con il progresso allo stesso modo di come ora appare il fervore cementificatorio che ci investe.

Caro Anno Nuovo regalaci dei paletti da piantare per dare uno “stop al consumo di territorio”, regalaci nuove regole che limitino il consumo di territorio inedificato e incentivino il recupero delle aree dimesse e delle cubature inutilizzate.
Caro Anno Nuovo nel momento in cui i politici locali si augurano ( in buona fede ma miopemente) di “poter crescere in maniera sostenibile” instillagli nel cervello il tarlo di questa domanda:
Crescere, espandersi per un comune come Lainate è conveniente economicamente ?
E’ conveniente in termini di qualità della vita ?
E soprattutto crescere esponenzialmente, di anno in anno è fisicamente possibile?
Fino a dove vogliamo arrivare?
Fino a congiungerci con Origgio, Pogliano, Rho, Arese, Garbagnate?
Anche annettendoli con la forza il problema non si risolverebbe perchè si ripresenterebbe con i comuni successivi.
Quando arriverà il momento in cui qualcuno avrà il coraggio o più semplicemente il buon senso di decidere di fermarsi ?

lunedì 20 dicembre 2010

I benefici dell'asfalto si allargano una corsia per volta

Mercoledi 15 dicembre si è svolta una assemblea pubblica durante la quale sono state presentate nel dettaglio le previsioni progettuali definitive per l’allargamento dell’autostrada A8.
A dispetto della precente assemblea i rappresentanti di Società Autostrade hanno degnato la cittadinanza Lainatese della loro presenza.
Bisogna riconoscere la loro professionalità nell'esposizione del progetto: con i loro sorrisi di circostanza hanno cercato di persuaderci che Lainate oltre che ha doversi sentire onorata perché accoglierà la prima “cinque corsie” d'Italia dovrebbe pure ritenersi fortunata perché la realizzazione di questo nuovo record porterà innegabili benefici al territorio, benefici che cadranno come pioggia ristoratrice su una Lainate assetata di progresso.

Il progetto complessivo prevede la realizzazione della della quinta corsia ( con conseguente allargamento della attuale sede autostradale di circa 10 mt ), ritenuta necessaria per fornire maggior fluidità e sicurezza al traffico di passaggio.
Prevede 5 km di barriere fonoassorbenti di nuova generazione alte da 5 a 6 metri,
Prevede due nuovi passaggi ciclopedonali che scavalcano l'autostrada,
Ha previsto il ridisegno del progetto iniziale, azione che ha permesso di limitare espropri e abbattimenti di abitazioni
Prevede il riposizionamento del casello che, sempre a detta loro, suddividerà il traffico di ingresso e uscita allontanandolo dal centro abitato,
Prevede la realizzazione di una nuova imponente area di servizio, un nuovo Land Mark che caratterizzerà il nostro paesaggio,
Prevede la realizzazione di nuove strade di collegamento tra svincolo autostradale, Sempione e Varesina.
Prevede infine alcune compensazioni arboree.

Ascoltando questo ricco elenco e l'esposizione del tecnico e del funzionario della Società autostrade per un attimo ci siamo quasi convinti che la nostra cittadina fosse stata baciata in fronte dalla dea fortuna e che questa ennesima colata di asfalto e cemento in realtà altro non sia che un insperato beneficio per il nostro territorio.
Ma si è trattato sono di un attimo di sbandamento, una volta riacquistato il minimo spirito critico necessario abbiamo compreso che anche questa volta ci toccherà farci carico di ulteriori disagi e di nuovi scippi di terreni a verde destinati a essere asfaltati nel senso letterale del termine.
Anche questa volta ci toccherà rassegnarci a barattare alberi, terreno e aria, che non fanno muovere l'economia, con asfalto, cemento e traffico che al contrario smuovono capitali e lavoro.
Guardando il grado di urbanizzazione del nostro territorio riusciamo sempre meno a persuaderci che queste siano le scelte e le alternative migliori o comunque le uniche percorribili.
Continuando di questo passo arriveremo al punto che non avremo più alberi e terreni da barattare.
Ad ogni modo tra il rassegnarsi e l'erigere barricate esistono alcune vie di mezzo, una di queste è la contrattazione compensativa, percorso scelto dalla politica Lainatese nella sua interezza.
Con questo intento l'amministrazione comunale ha consegnato ai referenti di Autostrade “un nuovo documento contenente il rinnovo delle richieste di miglioramento e di compensazione che la Città di Lainate si aspetta di ottenere”. *
Pensate sia stata la scelta migliore? Non c'erano altre possibilità oppure si poteva fare di più?

* precedente documento del 30 marzo 2010

mercoledì 15 dicembre 2010

Quali colori verranno usati per ridisegnare la mappa della città?

Nei prossimi mesi Lainate è chiamata ad un appuntamento importante: l’adozione del PGT (piano di Governo del Territorio).
In ballo c’è il futuro prossimo del nostro territorio.
Il PGT (Piano di Governo del Territorio) è lo strumento di pianificazione urbanistica che ha sostituito il Piano Regolatore Generale e che definisce le linee di sviluppo e di trasformazione dell’intero territorio Comunale.
Si compone di tre documenti tecnici : il Documento di Piano, con durata quinquennale, che non “conforma” i suoli e che contiene gli aspetti e gli ambiti strategici che dovranno essere realizzati entro quel periodo; il Piano dei Servizi, che si occupa di quantificare e prevedere gli standard pubblici, che ha validità a tempo indeterminato; il Piano delle Regole, che conforma i suoli ed è molto simile ai vecchi PRG, in quanto contiene tutti i suoi riferimenti classici (zone omogenee, indici, rapporti, distanze, ecc.).

Il percorso realizzativo del PGT segue dei passaggi obbligati: dopo la prima approvazione del consiglio comunale la palla passa alla cittadinanza: si apre il mese a disposizione dei cittadini, delle associazioni, della cosiddetta società civile per presentare osservazioni e richieste di correzione al pgt
Infine l’amministrazione ha 90 giorni di tempo per valutare le richieste e chiudere l'iter.

Alla realizzazione del PGT quindi può partecipare attivamente la comunità, è una opportunità per dare voce alle esigenze dei cittadini, ai loro contributi di idee e di esperienze.
Ma come rendere possibile tale partecipazione, che realisticamente, risulta più teorica che pratica?
Generalmente la partecipazione dei cittadini si concretizza solo attraverso la presa visione, durante qualche incontro pubblico, di decisioni già prese.
Eppure, come abbiamo visto, esiste la possibilità che cittadini singoli e associazioni possano portare indicazioni, suggerimenti, desideri; lo si può fare presentando quella che viene chiamata “osservazione”.
Per presentare un’osservazione è necessario seguire dei passaggi precisi, pensiamo sia compito dell'amministrazione chiarirli e sollecitarli.
Come pensiamo sia corretto che l'amministrazione pubblicizzi e presenti pubblicamente il PGT prima ancora che venga sottoposto alla prima approvazione del consiglio comunale.
A tal proposito ci piace rimarcare il fatto che durante l'ultimo incontro che abbiamo avuto il sindaco ci ha fatto una promessa importante: l’amministrazione appronterà un documento sulla ciclabilità e sulla mobilità dolce da inserire come allegato al PGT.
Un documento che sottoporrà all’attenzione e alla possibilità di integrazione delle associazioni e dei cittadini.
Allo stato attuale non abbiamo idea di che ricaduta possa avere in termini concreti, ma l’inserimento di un “ciclo” documento all’interno del Piano Generale del Territorio è un passo positivo nella direzione che auspichiamo.

Chi ha il compito istituzionale di redarre il Pgt è l’amministrazione comunale, ma chi ha il compito altrettanto importante di contribuire e soprattutto controllare è l’opposizione.
Ci poniamo una domanda: l’opposizione sui banchi del consiglio comunale ha la forza, la capacità e soprattutto l’interesse per porre paletti a un'eventuale avanzare del cemento?

I cittadini si aspettano il mantenimento e la riqualificazione del verde, il rilancio del parco delle frazioni, la riqualificazione delle aree abbandonate
Ciò che riteniamo non solo auspicabile ma indispensabile e che per lo meno i pochi terreni a destinazione agricola e a parco rimangano tali.
Nessuno auspica che i proprietari dei terreni attualmente edificabili vengano privati dei loro sacrosanti diritti, ciò che auspichiamo e che terreni ora agricoli o a verde pubblico non si trasformino magicamente in edificabili
Nessuno mette in discussione la buona fede dell’amministrazione, ma ci spaventa il fatto che si parli di perequazioni, di diritti acquisti dai proprietari, di necessità di fare cassa a ogni costo e non si parli di porre paletti sicuri e inviolabili a difesa dei risicati spazi a verde superstiti per far si che rimangano tali anche domani.

giovedì 9 dicembre 2010

Lainate e l'autostrada: 90 anni di primati non richiesti. L’atto finale?

A marzo avevamo postato un articolo dal titolo: “Lainate e l'autostrada: 90 anni di primati non richiesti”. Abbiamo pensato di riproporlo parzialmente in vista dell’incontro che si terrà il 15 dicembre alle ore 21, presso il Padiglione delle Feste dell’area ex Podere Toselli, in cui verrà presentato il "Progetto definitivo dell’ampliamento alla V° corsia dell’autostrada A8".

“Nel lontano 21 settembre del 1924 venne inaugurato a Lainate il primo tratto di quella che diverrà l'autostrada dei Laghi e che sarà la prima autostrada a pedaggio realizzata in Italia.
Da allora l'abitato di Lainate è tagliato in due da un nastro d'asfalto che per quanto certamente utile alla comunità nazionale rappresenta pur sempre un taglio nel tessuto locale, una ferita che provoca non pochi disagi.
Dopo quel iniziale primato autostradale italiano del 1924 Lainate non se ne è più fatto mancare uno; a voi decidere se considerarlo un vanto o meno.
Il prossimo primato è di imminente realizzazione: la Società Autostrade S.p.A. ha deciso di allargare l’Autostrada A8 dallo svincolo di Lainate alla barriera di Milano Nord, inserendo per questo tratto, per la prima volta in Italia, la quinta corsia.
A seguito di una serie di incontri tra Autostrade, Regione Lombardia, Provincia di Milano e comune di Lainate, si era giunti ad una soluzione progettuale resa pubblica durante il consiglio comunale aperto del 25 03 2010.
Ci spiace sottolineare che a quel incontro mancavano, seppur invitati, i rappresentanti di Autostrade, della regione e della provincia.
Assenze che ci pare testimonino quanto questi enti siano poco vicini alle esigenze della popolazione locale….( l’articolo continuava )”

In pratica il progetto reso pubblico a Marzo prevedeva un ampliamento della sede autostradale di oltre 10 metri in totale (ampliamento che comporta l'abbattimento di numerose abitazioni), la creazione di una nuova enorme area di servizio prospiciente all'Autogrill che determinerà il sacrificio di un'area a destinazione agricola tra l'altro svenduta in passato a società autostrade a costi irrisori e infine il ribaltamento del casello che, al di là delle motivazioni addotte dall'ente autostrade, pareva una scelta atta ad agevolare il mega centro commerciale e i nuovi insediamenti abitativi previsti con la riconversione dell'area ex Alfa Romeo, riconversione che nel frattempo è saltata.

Il 15 dicembre avremo modo di appurare se tale scenario è mutato o meno e soprattutto se a seguito di queste scelte imposte dall'alto sono state previste compensazioni ai disagi che la città di Lainate dovrò subire.