Una cartolina che vorrebbe essere una preghiera, un augurio, una richiesta di risposte alle molte domande alle quali da soli non siamo in grado di rispondere.
Preghiere, auguri e richieste per la nostra Lainate.
Potremmo estenderle a tutta la nazione, che ne avrebbe quanto mai bisogno, ma non vogliamo chiederti miracoli ai quali, del resto, abbiamo smesso di credere da un pezzo.
Vogliamo essere pratici, limitiamoci al locale, al nostro territorio.
Possiamo anche non credere ai miracoli ma non per questo abbiamo smesso di credere:
siamo convinti che le cose possano migliorare lavorando ognuno sulla propria fetta di mondo.
Un detto americano recita: se ognuno pulisse il tratto di marciapiede davanti alla propria porta la città sarebbe sempre pulita.
Un detto che ci trova perfettamente d’accordo, sia se lo si interpreta come impegno che ogni cittadino dovrebbe spendere per il bene dei propri luoghi senza aspettare gesti che cadono dall’alto, sia come sommatoria di gesti quotidiani e locali che condizionano il futuro e il globale.
(art 9) dedicato alla protezione e conservazione del paesaggio, si stia letteralmente mangiando il proprio territorio a verde; soprattutto qui nel nord Italia, soprattutto qui nella provincia di Milano, soprattutto qui da noi nella parte nord della provincia.
Caro Anno Nuovo non riusciamo a capire come, a dispetto di questa selvaggia colonizzazione cementifera del territorio, non esista un corrispettivo aumento della popolazione: “L´Italia è il paese con un tasso di crescita demografica bassissimo eppure è da noi che il cemento consuma più suolo in Europa. Gli italiani non crescono, ma le case sì. Perché?
Sotto questa marea di case, strade e stabilimenti annega parte consistente del paesaggio italiano.
I Comuni, strozzati dal calo dei finanziamenti statali e poi dall´abolizione dell´Ici, sono stati spinti a fare cassa concedendo quante più licenze edilizie possibili.
Hanno venduto suolo senza altra logica che quella di tenere in piedi i bilanci.
E sono incentivati a continuare”.
Dai a tutti noi coscienza del fatto che ci stiamo mangiando ciò che è indispensabile per la vita dell'uomo: l'ossigeno degli alberi, i campi per coltivare, per mangiare, i terreni che assorbono pioggia permettendo ai fiumi di non straripare a ogni forte temporale
Caro Anno Nuovo non giudicarci nostalgici ad oltranza, nemici del progresso e del diritto al lavoro edilizio.
Non guardiamo al passato come ad un tempo da recuperare ad ogni costo e in cui tutto era bello e sano, sappiamo che “il paesaggio non è un bene immutabile, dato una volta per sempre. Il paesaggio cambia continuamente è normale e sarebbe antistorico chiedere l’ibernazione del paesaggio ma le modifiche che si possono apportare devono essere controllate e devono rispondere a una logica che i paesaggi contengono dentro di sé e che va interpretata.”
Quando avevamo l'età che ora hanno i nostri figli, nei plumbei anni 70, non esisteva alcuna coscienza ecologica.
Il Bozzente e l'Olona non erano più dei fiumi ma si era mutati in discariche industriali a cielo aperto che cambiavano colore ogni settimana e sulle cui acque galleggiava schiuma colorata e maleodorante.
Gli sversamenti erano prassi comune, erano convenienti e non ci si curava troppo delle conseguenze
Solo dopo anni di scempi ecologici si è compreso che ciò che era accettata come prassi quotidiana era una prassi suicida e criminale.
Chissà per quanto tempo ancora dovremo subire le conseguenze della cecità di quei tempi, chissà per quanto tempo ancora dovremmo pagare in termini economici e di qualità della vita gli errori di valutazione di allora.
Gli sversamenti chimici nei nostri corsi d’acqua apparivano a quei tempi economici e in linea con il progresso allo stesso modo di come ora appare il fervore cementificatorio che ci investe.
Caro Anno Nuovo nel momento in cui i politici locali si augurano ( in buona fede ma miopemente) di “poter crescere in maniera sostenibile” instillagli nel cervello il tarlo di questa domanda:
Crescere, espandersi per un comune come Lainate è conveniente economicamente ?
E’ conveniente in termini di qualità della vita ?
E soprattutto crescere esponenzialmente, di anno in anno è fisicamente possibile?
Fino a dove vogliamo arrivare?
Fino a congiungerci con Origgio, Pogliano, Rho, Arese, Garbagnate?
Anche annettendoli con la forza il problema non si risolverebbe perchè si ripresenterebbe con i comuni successivi.
Quando arriverà il momento in cui qualcuno avrà il coraggio o più semplicemente il buon senso di decidere di fermarsi ?