venerdì 17 giugno 2011

E' ora di PARTECIPARE......anche a Lainate!

Raramente ci vedrete scrivere di vicende nazionali, il nostro è un blog locale che vuole trattare solamente argomenti "locali".
Vorremmo però fare anche noi un piccolo ragionamento sui risultati dei referendum calati nella realtà del nostro comune: ciò che più ci ha colpito e che ci ha fatto immensamente piacere, considerato lo slogan che ci contraddistingue (libertà è partecipazione), è stato il dato dell'affluenza alle urne.
Indipendentemente dal risultato e dalle opinioni personali è un dato che fa ben sperare a chi come noi pensa che l'amministrazione della propria nazione, della propria città, del proprio comune non debba essere solo demandata ma debba anche essere controllata e partecipata da tutti.
Torniamo nella nostra piccola realtà: a Lainate sono andati a votare circa il 57% degli aventi diritto, al di sopra della media nazionale (fonte ministero http://elezioni.interno.it/votanti/votanti110612/RFIvotanti0491.htm).
Un bel segnale di partecipazione anche nel nostro piccolo comune dove in genere gli eventi di vita pubblica amministrativa come consigli comunali o le commissioni varie aperte al pubblico registrano presenze vicino allo 0.
A livello nazionale in tanti ora cavalcano politicamente i sorprendenti risultati referendari portando acqua al proprio mulino; bene, noi provocatoriamente chiediamo di fare la stessa cosa al sindaco e alla giunta tutta.
Fatevi portatori veri di questo cambiamento: incoraggiate veramente la partecipazione popolare (e non solo come promessa elettorale), alimentate questa labile fiammella di risveglio ed interesse con azioni concrete che permettano al cittadino che cerca di affacciarsi alla vita amministrativa di essere facilitato nel reperire informazioni.
Noi, nel nostro piccolo, da tempo proponiamo alcune migliorie ad un sistema già in essere. Piccole migliorie che non costano nulla e che sono di facile attuazione.

1) Il comune di Lainate da anni ha istituito una newsletter (a cui ci si può iscrivere gratuitamente all'indirizzo http://www.comune.lainate.mi.it/.)
E' un utile strumento che permette di venire informati sulle attività cittadine e sulle convocazioni dei consigli comunali o delle varie commissioni.
Peccato che spesso, troppo spesso, la mail con l'avviso arrivi il giorno stesso dell'evento, vanificando di fatto la validità di questo strumento importantissimo. Confidiamo nel fatto che queste mancanze di tempismo non siano frutto di una volontà ma di una disattenzione, disattenzione che non rende comunque il contrattempo meno criticabile.
E' accaduto anche in occasione dell'ultima riunione congiunta della commissione urbanistica e paesaggistica del 9 di giugno scorso sul PGT, un evento APERTO AL PUBBLICO e di assoluta importanza per tentare di capire come si evolverà il nostro comune nei prossimi 5 anni.
Le commissioni convocate alle ore 20 e 30 del 9/6 e la email di segnalazione agli iscritti arrivata il giorno stesso alle 16 e 41.
Pubblico presente 5 cittadini, di cui due ex assessori!
Chiediamo ancora una volta al sindaco e alla giunta che questo strumento importantissimo, a cui sono iscritti numerosissimi cittadini lainatesi, venga utilizzato al meglio delle sue possibilità, che non vengano fatti solo comunicati temporizzati a cadenza fissa ma che per eventi istituzionali importanti come quello di cui sopra possano essere fatti invii ad hoc specifici sull'argomento, in modo da farne risaltare e percepire l'importanza.

2) Il nostro comune è oramai da tempo dotato di sistema di registrazione digitale dei consigli comunali, un sistema innovativo introdotto dalla giunta precedente.
Da tempo oramai chiediamo che sul sito del comune non venga inserito solamente l'audio delle registrazioni di consiglio comunale ma anche la parte video.
Una cosa è ascoltare una registrazione di 2 ore un'altra e vedere il consiglio comunale per intero come se si fosse li.
Più volte ci è stato risposto che non tutti i partecipanti al consiglio vogliono essere ripresi per essere visibili su internet, ma chi viene eletto con carica pubblica, quando partecipa ad eventi pubblici non può chiedere di non essere ripreso o far appello alla legge sulla privacy.
Chiediamo quindi nuovamente che sul sito del comune vengano pubblicati integralmente con qualità audio/video adeguata le intere riprese dei consigli comunali e che di questo ne venga dato avviso tramite newsletter e link sul bacheca di facebook del comune stesso (http://www.facebook.com/#!/pages/Comune-di-Lainate/172152542819753?sk=wall)

Quanto costerebbe all'amministrazione mettere in atto questi buoni propositi di trasparenza e partecipazione? Praticamente nulla.
Quanto costerebbe all'amministrazione pubblicizzare meglio i propri eventi istituzionali e cercare affluenza? Praticamente nulla sfruttando al meglio gli strumenti già in essere.
Abbiamo l'impressione che la ricerca di partecipazione civica fino ad oggi non sia stata ricercata con impegno ma solo mediante enunciazioni di principio non messe in opera con i fatti.
Ma il vento sta girando e se non si vuole trovarsi a guidare un'amministrazione fuori tempo e fuori luogo bisogna girare le vele e cavalcare questa nuova primavera.
Questa volta però, prima di riproporre queste richiese ufficialmente a sindaco e giunta vorremmo fare una verifica di partecipazione anche nel nostro piccolo blog.
Quindi Vi chiediamo, Voi cosa ne pensate? Avete altre proposte per migliorare la comunicazione e la partecipazione?

mercoledì 8 giugno 2011

Il selvaggio inseguimento dell'educazione stradale

Inoltriamo questa "Cartolina da Lainate" spedita da alcuni genitori degli alunni di quinta elementare :

"Biciclettata di chiusura progetto Sicurezza Stradale:
La presente per mettere a conoscenza il nostro preside e il comandante dei vigili dell’increscioso accaduto nella giornata organizzata per la biciclettata di fine anno, legata al Progetto Sicurezza Stradale, presso la ns scuola di via Cairoli a Barbaiana. Alla partenza verso le ore 9.15 la situazione si presentava già critica: non c’era nessun vigile ad accompagnare i ragazzi (a parte un volontario) e soprattutto non era stato messo nessun blocco stradale.Nonostante la perplessità delle maestre i ragazzi sono partiti in due gruppi: in bici e a piedi.
In un secondo momento è arrivato un vigile che munito di scooter guidava la fila di biciclette.
Le maestre con i ragazzi a piedi faticosamente seguivano il gruppo che non curante delle raccomandazioni delle insegnanti cercavano di seguire il vigile in moto aumentando sempre di più il distacco con le insegnanti.
Anche i ragazzi a piedi cercavano di non staccarsi dal gruppo correndo dietro ai loro compagni.
Le insegnanti chiaramente (non essendo dei professori di ginnastica) hanno cercato il più possibile di raggiungere i ragazzi continuando ad urlare loro di fermarsi.
Gli alunni ormai incuranti delle esasperate sollecitazioni delle due maestre ATTRAVERSAVANO LA STRADA SENZA NESSUN TIPO DI PROTEZIONE IN UN PUNTO MOLTO PERICOLOSO.
Per non parlare della bambina che si è fatta male e nessun tipo di cure gli sono state sottoposte perché mancanti materiali per il primo soccorso.
Se questo si può chiamare progetto SICUREZZA STRADALE a voi le dovute conclusioni.

Alcuni genitori di 5° A e B."

Come commentare questa lettera?
Di primo acchito, immaginando un vigile in motorino inseguito da un gruppo di ragazzini in bicicletta inseguiti a loro volta da un paio di maestre con il fiatone, viene da sorridere.
In un secondo momento ripensandoci viene però da piangere.
Viene da piangere di fronte all'ipocrisia di certi "percorsi formativi di educazione stradale" con tanto di attestato di competenza rilasciato ai partecipanti.
Usiamo la parola ipocrisia perché tali "percorsi formativi" danno l'impressione di essere stati organizzati (sciattamente) più per dovere di firma che per reale convinzione.
Usiamo la parola ipocrisia perché, oltre a dei quiz sui cartelli stradali, agli attestati di competenza e alle spillette recanti la scritta (in questo caso più che mai ironica): "Amico vigile, sulla strada con saggezza", andrebbero proposti ai nostri ragazzi degli esempi di rispetto delle regole migliori di quelli forniti da un selvaggio inseguimento di un vigile in motorino.
Ma sopratutto usiamo la parola ipocrisia perché se esistesse un reale interesse educativo pro-biciclette prima di architettare queste estemporanee iniziative si penserebbe a fornire le scuole di Barbaiana perlomeno del corredo minimo necessario: una rastrelliera per bici.

giovedì 2 giugno 2011

Zona 30... e se alzassimo un poco il piede dall'acceleratore?


Abbiamo ricevuto questa "Cartolina da Lainate" e la sottoponiamo alla vostra attenzione:

"E se riducessimo a 30 km ora la velocità nei centri urbani? Non passa giorno che sulle nostre strade un ciclista o un pedone venga investito, ferito e ucciso. L’ultimo evento la scorsa settimana a Lainate dove una giovane persona è stata investita da un’automobile. 
"Non l’ho vista, non l’ho visto".Spesso è questa la prima frase che un automobilista dice, se si ferma, dopo aver investito un ciclista o un pedone. La seconda di solito è di questo tenore, “ha attraversato improvvisamente” oppure “si è spostato al centro della strada tutto in un colpo”. Non sono pochi i casi in cui, i famigliari dei ciclisti o dei pedoni investiti lanciano disperati appelli per la ricerca di testimoni che possano aiutare a capire cosa è successo.Non l’ho vista/o.
Probabilmente gli autisti di veicoli a motore non vedono veramente gli altri soggetti, ciclisti e pedoni, che circolano sulle strade. Non li vedono perché sono fermamente convinti che la strada sia un luogo dedicato solo a loro. Non comprendono perché sulla strada che stanno percorrendo ci sia anche qualcosa di diverso dal loro mezzo. Che sia un cane, un gatto, un ciclista, un riccio, una rana o un pedone. Non è comprensibile che questo oggetto estraneo stia proprio occupando la loro strada e gli stia impedendo di raggiungere il più velocemente possibile qualche strana meta.
Già fanno fatica ad accettare che altri automobilisti siano sulla loro strada proprio in quel momento li. Che stiano andando proprio dove deve andare lui. Perché solo lui ha tutte le giustificazioni per essere li e non capisce come mai gli altri non capiscono questa cosa. Nessun motivo vale la vita degli altri. Nessuno ti uccide se arrivi tardi al lavoro o porti tardi il figlio a scuola. E fondamentalmente c’è da ricordare che il codice della strada dice che il “velocipede” è un veicolo e come tale si deve muovere sulla strada, insieme agli altri.
Molte amministrazioni comunali compresa quella di Lainate stanno facendo interventi importanti, ma questo non basta. Il numero delle vittime tra i “soggetti deboli” della strada è sempre troppo alto. Qualsiasi intervento sulle strade, segnaletica, piste ciclabili, marciapiedi e il controllo sul loro rispetto è estremamente necessario ma anche inutile se non comincia avviare un ragionamento rispetto al fatto che le nostre strade sono sempre più piene di automezzi. Sembra sia impossibile per un automobilista lasciare il piede dall’acceleratore, deve fare uno sforzo tremendo. Come se fosse questione di vita o di morte arrivare primo alla prossima coda. Le automobili sono tantissime e, come l’acqua che scorre, occupano tutti gli spazi disponibili. Quelli dedicati a loro e anche tutti gli altri. Si parcheggia nei posti più strani si accendendo le luci di emergenza come se questa azione legittimasse l’abuso commesso. Alcuni si arrabbiano perché tu non capisci quanto sia urgente e necessario, per loro, fermarsi davanti alla lavanderia per ritirare le mutande. Gli automezzi per le strade sono tantissimi, sono sempre più larghi e più grossi, sono sempre più silenziosi e molto spesso li senti ormai quando ti sono vicinissimi e vanno troppo veloci.
Ormai si cerca di recuperare nel centro abitato una velocità che non c’è più sulle strade interurbane.
Si percorre via Manzoni o via Monte Grappa a 50 km all’ora, anche se ci sono bambini e genitori che vanno o tornano da scuola, per arrivare velocemente giù dal cavalcavia, e andare a 20 km che è la velocità media delle interurbane. Diciamocelo francamente tutti sappiamo che il problema è la velocità. Perché è strano pensare che nel centro abitato i mezzi debbano andare a non più di 30 km orari? Si riduce l’inquinamento atmosferico e rumoroso e si riducono i rischi che i soggetti deboli della strada si facciano malissimo. I pedoni e i ciclisti che frequentano le nostre strade non sono extraterrestri, fermo restando che questo non è un buon motivo per schiacciarli, ma sono i nostri concittadini sono i conoscenti sono le persone con cui lavoriamo, sono i nostri amici e famigliari.
Ma anche se non lo fossero sono esseri umani.

Claudio Stellari


Per meglio spiegare cosa è la zona 30 prendiamo a prestito uno estratto dalla proposta avanzata dagli amici di SOS NERVIANO:
.....La "ZONA 30" è una forma di intervento urbanistico per la moderazione del traffico nella viabilità urbana. È stata introdotta in Italia nel 1995 all’interno delle Direttive per la redazione dei Piani Urbani del Traffico (PUT). Come si evince dal nome, la "ZONA 30" è quell’area della rete stradale urbana dove il limite di velocità è di 30 km/h invece dei normali 50 km/h previsti dal codice stradale in ambito urbano. La minore velocità consentita permette una migliore convivenza tra auto, biciclette e pedoni. Le "ZONE 30" si possono realizzare in qualsiasi città, se si ha l’accortezza di avere strade adiacenti con velocità di percorrenza non superiori a 50 km/h. Se così non fosse, ad esempio se si hanno strade con velocità di percorrenza di 70 km/h, occorre prevedere zone con velocità intermedie di 50 km/h. Nelle "ZONE 30" il progetto deve prevedere interventi che favoriscono pedoni e ciclisti come la riduzione dello spazio di circolazione automobilistica a favore dell’aumento dello spazio riservato alle piste ciclabili e ai percorsi pedonali, la creazione di aree adibite a scopi sociali.
Per favorire la riduzione della velocità dei motoveicoli occorre prevedere una serie di interventi strutturali come i rallentatori ottici e/o acustici, i dossi, i rialzi agli incroci, i cuscini berlinesi, le rotatorie e le isole spartitraffico senza creare ostacoli ai mezzi di soccorso.
L’istituzione di una "ZONA 30" comporta un aumento della sicurezza stradale. Riducendo la velocità dai 50 km/h ai 30 km/h si riduce di oltre la metà lo spazio di arresto e un concomitante aumento del raggio del cono visivo di chi conduce il veicolo. Le statistiche indicano che nelle "ZONE 30" il numero di incidenti si riducono del 40%, il numero dei feriti del 70% e le lesioni fisiche sono meno gravi. Con l’istituzione di una "ZONA 30" si riduce la fasi di accelerazione, con conseguente diminuzione del consumo di carburante e di emissioni inquinanti (monossido di carbonio, ossido di azoto, polveri sottili). Anche la rumorosità del traffico si riduce di circa 5 dB. In presenza di siepi e di alberi la riduzione si riduce ulteriormente. Per gli spostamenti brevi i cittadini sono psicologicamente stimolati a percorrere a piedi o in bicicletta l’area e non utilizzare l’auto.....