Mobilità Sostenibile

Proposta
per la promozione di una mobilità sostenibile
nel territorio di Lainate

a cura dell'associazione “Cartoline da Lainate”    ( versione PDF )

Capitolo 1


LINEE DI PRINCIPIO

L'evoluzione della mobilità nelle società industrializzate, basata in larga parte sulla motorizzazione privata, ha portato, persino nei territori pianeggianti come quello Lainatese, ad un progressivo abbandono della bicicletta.
Solo negli ultimi tempi la crescente sensibilità per le criticità ambientali e per la congestione generate dal traffico, ha portato alla rivalutazione di una mobilità ciclistica e sostenibile e all’attuazione di politiche a loro sostegno.
Con l'espressione Mobilità sostenibile intendiamo definire un sistema di mobilità urbana che, pur consentendo a ciascuno l'esercizio del proprio diritto alla mobilità, non gravi eccessivamente sul sistema sociale in termini di inquinamento atmosferico ed emissioni di gas serra, inquinamento acustico e congestione dovuta al traffico veicolare.
In una città vivibile, umana e conviviale la coesistenza tra i diversi utenti della strada, automobilisti, ciclisti e pedoni è una necessità, mentre ora le strade sono vissute come prerogativa quasi esclusiva delle automobili.
Politica, associazionismo e società civile del nostro territorio devono interrogarsi su quale è il tipo di città in cui vogliamo vivere.
Una città avvelenata e sopraffatta dall’invadenza delle automobili o una città che riscopre una dimensione più umana?
Rinnovare la città, ripensarla partendo dal basso è possibile: il singolo cittadino può incidere relativamente a livello nazionale, ma può influire molto in ambito locale, nel territorio di appartenenza mediante le proprie scelte e le proprie azioni.
In Europa il 30% degli spostamenti in auto coprono distanze inferiori a 3 Km, il 50% è inferiore a 5 Km mentre il 90 % è entro i 10 km.
La bicicletta per tragitti sino a 5 km, in ambito urbano da porta a porta, è statisticamente il mezzo più rapido e più efficiente, ciò definisce quale enorme peso l’uso della bicicletta potrebbe avere nel decongestionare le nostre città dal traffico.
Riteniamo che la bicicletta non sia soltanto uno strumento per saltuarie attività ludiche e motorie, ma sia un quotidiano mezzo di trasporto agile e veloce che aiuta a ripensare i rapporti tra i cittadini e la propria città, che facilita le relazioni sociali e che contribuisce ad attenuare gli inconvenienti ed i guasti causati dalla congestione del traffico automobilistico.
La vecchia bicicletta è paradossalmente il mezzo di trasporto del futuro:
è ecologica e non inquinante, silenziosa, veloce, leggera (la bicicletta pesa circa 5 volte meno del ciclista, al contrario dell’automobile che pesa venti volte di più del conducente), poco ingombrante (occupa 1/10 dello spazio di un’automobile), si parcheggia facilmente ed è sempre pronta a partire, non congestiona il traffico facendo risparmiare a tutti molto tempo.
L'uso regolare dà un contributo personale alla qualità della vita collettiva, l’uso quotidiano della bicicletta giova alla salute, perché rafforza l’intero organismo, stimola il sistema immunitario e aiuta a diminuire notevolmente la predisposizione alle malattie, produce endorfine che agiscono positivamente sullo stress inducendo il buon umore.
A chi pensa che in un ambiente inquinato i ciclisti siano più portati a respirare sostanze inquinanti rispetto agli automobilisti rispondiamo che studi europei hanno invece stabilito che, pur tenendo conto che un ciclista per lo sforzo respira in media un volume d’aria di 2,3 volte superiore a quello di un automobilista, all’interno dell’abitacolo dell’automobile si concentrano una quantità di sostanze inquinanti maggiori rispetto a quelle presenti all’esterno a causa dell’insufficiente ricambio d’aria.


Capitolo 2

INQUADRAMENTO TERRITORIALE

Il comune di Lainate è inserito all’interno di un territorio densamente urbanizzato, caratterizzato dalla presenza di assi stradali ad alto scorrimento di traffico come il Sempione e l’Autostrada dei laghi che generano una viabilità di passaggio con origine e destinazione esterni.
Trovandosi in una posizione di cerniera tra l’area milanese e l’asse del Sempione (le zone omogenee lombarde nelle quali è più frequente il superamento dei livelli di concentrazione di sostanze inquinanti) i livelli di traffico presenti mettono in seria crisi la qualità dell'ambiente e dell'aria .
I futuri progetti insediativi e infrastrutturali che interesseranno il territorio comunale di Lainate e dei comuni adiacenti (vedi la riqualificazione dell’area ex Alfa Romeo, l’ampliamento dell’autostrada dei Laghi con conseguente spostamento del casello autostradale e la risistemazione dell’asse del Sempione, tutte opere previste all’interno del progetto Expo 2015) inducono a confidare in un processo di crescita economica dell’area ma anche a temere una maggiore criticità per quanto riguarda le condizioni ambientali qualora non vengano poste in atto delle politiche di compensazione e mitigazione degli impatti.
Lainate ha un aggregato urbano centrale denso con un nucleo storico di impianto antico in cui è difficile ipotizzare la creazione di piste ciclabili in sede esclusiva e tre frazioni addossate una all’altra senza soluzione di continuità che andrebbero al contrario collegate tra loro con percorsi ciclabili protetti.
Le distanze tra il centro di Lainate e il centro dei vari comuni circostanti sono mediamente contenute entro i 3-6 km, tali distanze, non proibitive anche per ciclisti poco esperti, agevolano la progettazione di collegamenti ciclabili extra comunali.
Allo stato attuale la rete esistente di percorsi ciclabili nel comune di Lainate si caratterizza per una certa frammentarietà delle tratte.
Esistono inoltre alcuni percorsi che non sono vere piste ciclabili ma che presentano condizioni favorevoli alla circolazione ciclistica, il cui livello di sicurezza e funzionalità potrebbe essere notevolmente incrementato da pochi interventi volti al miglioramento della riconoscibilità e alla risoluzione di specifici punti critici.


Capitolo 3

RIFERIMENTI NORMATIVI

Codice della strada :
Art. 36 Piani urbani del traffico e piani del traffico per viabilità extraurbana
4. I piani del traffico sono finalizzati ad ottenere il miglioramento delle condizioni di circolazione e della sicurezza stradale, la riduzione dell'inquinamento acustico ed atmosferico ed il risparmio energetico, in accordo con gli strumenti urbanistici vigenti e con i piani di trasporto e nel rispetto dei valori ambientali, stabilendo le priorità e i tempi di attuazione degli interventi.(...)


Decreto Ministeriale 557/99 :
art. 3. Strumenti di pianificazione
1. Al fine di predisporre interventi coerenti con le finalità ed i criteri anzidetti gli enti locali si dotano dei seguenti strumenti di pianificazione e di progettazione:
a) un piano della rete degli itinerari ciclabili (...) per i comuni che sono tenuti alla predisposizione del piano urbano del traffico (PUT), (...) il piano della rete ciclabile deve essere inserito in maniera organica, quale piano di settore, all'interno del PUT (...)
b) i progetti degli itinerari ciclabili, previsti dal piano di cui al punto a), che prevedano anche, ove necessario, la riqualificazione dello spazio stradale circostante; in particolare, i progetti devono considerare e prevedere adeguate soluzioni per favorire la sicurezza della mobilità ciclistica nei punti di maggior conflitto con i pedoni e i veicoli a motore (intersezioni, accessi a nodi attrattivi, ecc.).


Legge dello Stato n. 366/1998 :
Art. 10 (Norme per il finanziamento della mobilità ciclistica)
2- bis. Gli enti proprietari delle strade provvedono altresí, in caso di manutenzione straordinaria della sede stradale, a realizzare percorsi ciclabili adiacenti purché realizzati in conformità ai programmi pluriennali degli enti locali, salvo comprovati problemi di sicurezza.


Legge dello stato 472/1999 :
Art. 18 “Norme per il finanziamento della mobilità ciclistica”,
prevede a carico dei Comuni l'obbligo di destinare minimo il 10% dei proventi comunali ottenuti dalle multe per le infrazioni al Codice della strada, secondo l’art. 208 del C.d.S., alla costruzione e alla manutenzione delle piste ciclabili e agli interventi a favore dello sviluppo della mobilità ciclistica.



Capitolo 4


AZIONI DA COMPIERE


La Carta dei Trasporti, Ambiente e Salute del WHO, firmata dai ministri europei nel giugno 1999, invita gli amministratori pubblici “a creare condizioni favorevoli che permettano e stimolino un aumento sostanziale del numero degli spostamenti brevi intrapresi dai cosiddetti mezzi di trasporto fisicamente attivi (a piedi e in bicicletta)”.
Pertanto chiediamo all'amministrazione comunale di inserire tra i temi prioritari della propria agenda quelli dell'ambiente e della mobilità sostenibile, con particolare attenzione alla mobilità ciclistica, alla promozione dell’uso della bicicletta come mezzo di trasporto e di fruizione naturale del territorio, con l’invito a non considerare ancora l’argomento un tabù e a non considerare “appassionati” e/o “fanatici” coloro che sollecitano ed indicano provvedimenti capaci di incentivare l’uso della bicicletta nelle città.
La nostra proposta di un Piano per lo sviluppo di una mobilità pedociclabile sicura e attrattiva all’interno del territorio di Lainate e nell’area circostante individua le seguenti linee guida di interventi. Interventi che riteniamo realizzabili e apportatori di un significativo aumento di benessere generale nella vita della cittadinanza:


1) Creazione di una rete di piste ciclabili continua, logica e coerente.
I riferimenti normativi al capitolo 3 dimostrano che ogni ente locale è obbligato ad affrontare le esigenze della mobilità ciclistica e a formulare adeguate valutazioni.
Spesso accade che le amministrazioni comunali credano di assolvere agli obblighi di legge e alle richieste degli ambientalisti e dei ciclisti urbani costruendo due o tre monconi di piste ciclabili “da parata” isolati e non collegati tra loro.
Tutto ciò, oltre a non essere di alcuna utilità, non fa altro che sprecare denaro pubblico.
E’ necessaria altresì la realizzazione di un sistema integrato di piste ciclabili e strade pedonali continuo e coerente che strappi al traffico automobilistico lembi di suolo pubblico e li restituisca a pedoni e ciclisti.
Il primo passo dovrebbe essere quello di connettere tra loro le tratte già esistenti, spesso frammentate, utilizzando percorsi misti (piste in sede protetta e corsie delimitate da segnalazioni orizzontali), con interventi di messa in sicurezza in corrispondenza dei punti critici (intersezioni, attraversamenti, tratti ad alto traffico veicolare)
La Federazione Italiana Amici della Bicicletta (FIAB), nel documento ufficiale dal titolo “Mobilità ciclistica: orientamenti e linee guida”, osserva che è necessario “adottare il piano della mobilità ciclistica che deve prevedere la messa in sicurezza – anno dopo anno e con modalità diverse e appropriate alle specifiche situazioni – l’intero reticolo stradale. Gli interventi necessari possono avere costi contenuti ed estendono i loro benefici non solo al ciclista, ma al traffico in generale”.
Per ottenere una sensibile riduzione dei costi alcuni di questi interventi andrebbero realizzati sinergicamente in occasione di lavori di manutenzione stradale o dei marciapiedi.
E' necessario dotare i percorsi di una segnaletica orizzontale e verticale adeguata,
per renderli riconoscibili ai ciclisti e agli altri utenti della strada e per fornire indicazioni sulle direttrici, le distanze e le località toccate.
Il problema delle intersezioni è il più critico nel progetto delle ciclopiste. Il rischio di incidenti aumenta notevolmente agli incroci. Perciò, è necessario segnalare gli attraversamenti delle ciclabili con il cambio del colore della pavimentazione.
Per la mappatura dettagliata rimandiamo al capitolo 5.


2) Elaborazione di un Piano della mobilità ciclistica all’interno del Piano Urbano del Traffico (PUT).
Elaborazione da parte dell’amministrazione comunale di un piano del traffico che preveda l’uso della bicicletta quale mezzo prioritario per i percorsi brevi.
Il “piano della mobilità ciclistica” è uno strumento, previsto dalla normativa, che consente di pianificare il sistema degli spostamenti in bicicletta in ambito urbano.
Tale piano dovrebbe prevedere:
a) piste ciclabili separate dalla sede stradale, obbligatorie per le strade a scorrimento veloce.
b) corsie ciclabili integrate nella sede stradale (su strade a forte richiesta ciclistica ma senza spazio sufficiente per la separazione).
c) moderazione del traffico motorizzato (introduzione di Zone a velocità 30 e ZTL, attraversamenti pedonali rialzati) per ottenere velocità di transito veicolare compatibili con la presenza di pedoni e ciclisti

3) Attivazione di una campagna di informazione ed educazione civica
Predisporre una campagna informativa, rivolta a tutti i cittadini, finalizzata alla promozione dell’uso della bicicletta quale mezzo di trasporto alternativo utile per la collettività (riduzione di inquinamento, rumore, congestione) e per gli individui (rapidità, libertà di spostamento, benefici per la salute).
Tali obiettivi andrebbero inseriti nei programmi di educazione stradale, alla sicurezza ed ambiente attivati annualmente dal Corpo di Polizia Municipale nelle scuole di ogni ordine e grado (art. 10, Legge 366/1998).
Tale campagna inoltre dovrebbe favorire la conoscenza della rete di percorsi disponibili tramite l'ausilio di materiali di documentazione al riguardo, come ad esempio una cartografia di facile leggibilità in forma di brochure.
Elaborare attività didattiche per la scolaresche che hanno per tema l’educazione a una mobilità sana ecologica e sostenibile
Prevedere escursioni in bici e incontri con esperti botanici lungo le campestri del nostro territorio.

4) Realizzazione di attrezzature per la sosta di biciclette
Posa in opera di apposite rastrelliere in punti strategici laddove si riscontri un’effettiva domanda.


5) Obiettivo sicurezza
Il problema della sicurezza stradale è il fattore che più di ogni altro fa da ostacolo ad un maggiore uso della bicicletta. A riguardo sollecitiamo l’attuazione di tutti quei provvedimenti di moderazione del traffico indicati nel Piano Nazionale per la Sicurezza Stradale.
E’ innegabile che la sicurezza in strada dipende oltre che dalla strutture protette messe a disposizione dei ciclisti anche dalla capacità soggettiva del ciclista di condurre il mezzo.
I bambini ad esempio hanno maggiore necessità di percorsi protetti, i percorsi verso le scuole meritano perciò particolare attenzione.
Nella progettazione è necessario porre particolare attenzione non solo al percorso rettilineo (piste ciclabili con separazione tra auto e ciclisti) ma in maniera particolare i punti di intersezione tra i percorsi protetti e le strade (utilizzo di segnaletica orizzontale e verticale, impianti semaforici specifici, isole di attraversamento).
Le piste ciclabile da luogo di protezione dei ciclisti, se mal concepite e costruite, possono divenire pericolose, se improvvisamente il ciclista si trova nella situazione di invadere il percorso dell’automobilista (fine repentina della pista, incroci non segnalati, pista occupata da auto in sosta ecc.) il rischio di contatto aumenta considerevolmente.


6) Attuazione di tecniche di moderazione del traffico
Per quanto menzionato al punto 5 si rendono necessarie l’introduzione di tecniche di moderazione del traffico
Esistono situazioni, soprattutto nelle zone centrali di Lainate e Barbaiana in cui è difficile se non impossibile creare corsie ciclabili riservate e tanto meno protette, è necessario quindi predisporre una serie di interventi sugli spazi stradali atti a indurre una andatura più lenta e fluida dei veicoli a motore.
Tale moderazione consentirebbe la circolazione sicura di biciclette e pedoni.
Con simili accorgimenti in alcune zone non si renderebbero necessarie ne piste protette ne corsie riservate
Per rendere possibile la coesistenza in sicurezza della circolazione degli autoveicoli e delle biciclette nelle aree centrali per le quali è problematica l’individuazione di percorsi protetti riteniamo siano utili alcune azioni :
a) Introduzione nelle strade centrali dei centri abitati della velocità massima di 30 km/h.
b) Attraversamenti pedonali rialzati.
c) Chiusura definitiva al traffico di alcune vie del centro per renderle “zone a traffico limitato” (ZTL) per i soli residenti.
Le scelte di moderazione del traffico si basano oltre che sul ridisegno delle strade, come sopra esposto, sopratutto sul ribaltamento delle gerarchie sullo spazio stradale: occorre non più guardare ad una città pensata nell’ottica dell’automobilista che ha fretta ma in quella del cittadino che ha diritto a vivere in sicurezza gli spazi della propria città.
Per cui in alcune zone non dovrà essere il pedone o il ciclista ad attraversare la strada ma il conducente del veicolo a motore ad attraversare il percorso pedonale o la pista ciclabile. Tutto ciò partendo dal presupposto che la città deve essere concepita a misura di pedone, pur agevolando un fluido scorrimento del traffico veicolare


7) Progettazione intercomunale: Agenda 21
La programmazione e la realizzazione degli interventi da parte del Comune di Lainate devono mirare al coordinamento con le reti di ciclabilità dei Comuni limitrofi con particolare attenzione verso quei collegamenti che oltre ad un interesse ciclo-escursionistico rivestono anche un'importante funzione per la mobilità quotidiana.
L’esperienza intercomunale di Agenda 21 dovrebbe essere di aiuto per il coordinamento di tali interventi.

8) Creazione di un ufficio per la mobilità pedociclistica
La creazione di un ufficio/unità-bicicletta, alle dipendenze dell’Assessore al Traffico, agevolerebbe lo sviluppo di una politica ciclistica realistica ed efficace.
L'Ufficio Bicicletta deve avere competenze sulla promozione dell'uso della bicicletta attraverso le seguenti azioni:
costituire un punto di riferimento per le associazioni di ciclisti e per i cittadini, seguire e promuovere la realizzazione di piste ciclabili, promuovere la realizzazione di interventi volti a mettere in sicurezza il ciclista, fornire pareri in ordine alla viabilità ciclistica, individuare ed utilizzare iniziative di sovvenzione a livello locale ed europeo a favore della bicicletta, entrare in rete con gli altri Uffici Biciclette per scambi, idee, iniziative, attivare campagne di sensibilizzazione mirate;

9) Valorizzazione della ciclovia del Villoresi
Lainate ha la fortuna di possedere una risorsa importante in termini di percorribilità ciclistica: la ciclovia lungo il canale Villoresi.
Allo stato attuale, grazie ai lavori della provincia nell’ambito del progetto MIBICI, la ciclovia n° 40 del Villoresi è in grado di collegare quasi interamente il Ticino con Monza.
Lungo il suo asse sono raggiungibili numerosi parchi di interesse sovracomunale: Parco del Ticino, del Roccolo, del Lura, delle Groane, del Grugnotorto.
Ci troviamo quindi di fronte ad una Greenway da valorizzare e sfruttare.
In termini generici una "Greenway" è definita come un "percorso piacevole dal punto di vista ambientale dedicato ad una "circolazione dolce" e non motorizzata, in grado di connettere le popolazioni con le risorse del territorio (naturali, agricole, paesaggistiche, storico-culturali) e con i "centri di vita" degli insediamenti urbanistici. Tali percorsi hanno caratteristiche di larghezza, pendenza e pavimentazione tali da garantirne un utilizzo promiscuo in condizioni di sicurezza da parte di tutte le tipologie di utenti in qualunque condizione fisica.
Offrono un accesso rispettoso all'ambiente naturale e svolgono un'importante funzione educativa consentendo una conoscenza e una fruizione sostenibile del territorio, favorendo inoltre la diffusione delle attività all'aria aperta, con effetti benefici sulla salute dei cittadini".
La ciclovia del Villoresi è una risorsa per Lainate, questo corridoio verde incuneato in un ambiente fortemente urbanizzato andrebbe ulteriormente valorizzato strutturandolo, mettendo in sicurezza e segnalando opportunamente gli accessi, sia quelli dai sentieri campestri (ad esempio l’accesso da via Pogliano) che quelli dalle strade urbane a viabilità ordinaria.




Capitolo 5


MAPPE
La nostra esperienza di ciclisti quotidiani ha reso possibile tracciare il progetto di massima di un sistema di piste ciclabili che risponde alle caratteristiche di continuità, logica, sicurezza e coerenza.
La realizzazione della rete urbana di percorsi ciclabili proposta farebbe compiere al nostro territorio un notevole balzo in avanti in direzione della tutela dell’utenza debole della strada e della mobilità sostenibile.
L'insieme degli interventi descritti costituisce un piano di intervento basato su ricognizioni in loco e sull’esperienza acquisita da ciclisti locali ed è impostato aderendo a percorsi di viabilità già esistente per contenere l'entità delle opere necessarie.


Di seguito, esponiamo nel dettaglio il progetto di rete ciclabile per il comune di Lainate:

La TAVOLA 1 riporta i percorsi ciclabili attualmente esistenti:
la linea continua individua le piste ciclabili in sede protetta
la linea tratteggiata individua le corsie ciclabili delimitate da semplice segnaletica orizzontale
la linea a punti individua i percorsi su campestri

La TAVOLA 2 presenta il quadro complessivo del presente Piano.
la linea continua individua le piste ciclabili in sede protetta
la linea tratteggiata individua le corsie ciclabili delimitate da semplice segnaletica orizzontale
la linea a punti individua i percorsi su campestri
le aree cerchiate individuano le zone 30
i rombi individuano gli attraversamenti rialzati

In essa si distinguono le seguenti tipologie:
percorsi ciclabili esistenti, in sede protetta e non, segnalati in colore rosso.
percorsi ciclabili ipotizzati, in sede protetta e non, segnalati in colore verdi.


Tavola 1: MAPPA PERCORSI ESISTENTI




Tavola 2: MAPPA INTERVENTI PROPOSTI




Capitolo 6

LEGENDA DEGLI INTERVENTI PROPOSTI

1.Creazione di pista ciclabile contigua tra pl 17 e Pl 18 da prolungare fino a farla arrivare in prossimità delle scuole. Il tutto avvalendosi dei lavori legati al piano di lottizzazione e agli oneri di urbanizzazione ad essi legati .

2.Realizzazione di “zona 30” e di limitatori di velocità lungo il tratto di via Roma interessato dai lavori del PII di Barbaiana, avvalendosi degli oneri di urbanizzazione ad esso legati
 3.Realizzazione pista ciclabile lungo via San Bernardo alle spalle della fila di alberi avvalendosi dei lavori previsti in Piazza Maffeis e agli oneri di urbanizzazione ad essi legati.


4.Realizzazione di un limitatore del traffico all’incrocio tra via Pace e via San Bernardo che permetta di connettere il percorso ciclopedonale di via San Bernardo


5.Realizzazione di una corsia ciclabile lungo il controviale di via San Bernardo che vada a collegarsi con la pista ciclabile già presente all’altezza del cimitero.


6.Realizzazione di pista ciclabile lungo via Delle Rose che sarebbe in grado di collegare quella lungo via Barbaiana con quella lungo via San Bernardo


7.Realizzazione di pista ciclabile lungo via Friuli che connetta la pista di via Barbaiana e il cannocchiale ciclopedonale di recente realizzazione che porta in via Grancia


8. Proseguimento del cannocchiale lungo i terreni inedificati che si affacciano su via Grancia, via Adige, via Mallero fino a raggiungere la nuova rotonda esistente tra la circonvallazione e via Marche


9.Realizzazione di un attraversamento ciclopedonale segnalato che permetta passare la rotonda sopra segnalata e raggiungere in sede protetta il ponte sull'autostrada

10.Corsia dedicata alle biciclette lungo gli ampi marciapiedi di via Delle Rimembranze che permetterebbe di collegare la piazza Vittorio Emanuele con il ponte ciclopedonale sull’autostrada


11.Rifacimento corsia ciclabile su via Pogliano


12.Valorizzazione del sentiero campestre cosiddetto “Del Cucù” che da via Pogliano porta all’alzaia del Villoresi con particolare attenzione alla realizzazione di un ingresso consono e accogliente


13.Attraversamento ciclopedonale rialzato su ponte di via Mengato attraversato dalla ciclovia del Villoresi


14.Prosecuzione lungo Via Santa Virginia fino e lungo via Meraviglia della pista ciclabile attualmente interrotta.


Contributi da parte di:

Fiab
CICLOBBY
enCICLOpedia -Roma-
Rivoluzione Bici
Libera la Bici -Conegliano-
Ing Enrico Chiarini


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Censimento piste ciclabili attualmente esistenti a Lainate

Barbaiana

mt 200 ciclopedonale via Roma – via Cairoli
mt 670 ciclopedonale via Prima Strada – Bozzente
mt 445 ciclopedonale via San Bernardo


Grancia - Pagliera
mt 315 ciclopedonale via per Barbaiana
mt 450 ciclopedonale cannocchiale
mt 730 ciclopedonale via Grancia- Via Pagliera
mt 735 corsia ciclabile via Pogliano
mt 790 sentiero campestre del Lazzaretto
mt 450 sentiero campestre Strà Gransciora

Lainate
mt 485 ciclopedonale via Rho
mt 320 ciclopedonale cavalcavia autostrada
mt 800 corsia ciclabile zona industriale
mt 250 corsia ciclabile via Re Umberto
mt 300 corsia ciclabile via Marche
mt 400 corsia ciclabile via Curiel
mt 300 corsia ciclabile via Bollini- via De amicis


mt 3200 ciclovia del Villoresi

Totali
Piste ciclabili in sede protetta: mt 3615
Corsie ciclabili delimitate da segnaletica orizzontale: mt 2785
Sentieri campestri utilizzati come vie di comunicazione: mt 1240
Ciclovia del Villoresi: mt 3200