martedì 30 marzo 2010

Lainate e l'autostrada: 90 anni di primati non richiesti

Nel lontano 21 settembre del 1924 venne inaugurato a Lainate il primo tratto di quella che diverrà l'autostrada dei Laghi e che sarà la prima autostrada a pedaggio realizzata in Italia.
Da allora l'abitato di Lainate è tagliato in due da un nastro d'asfalto che per quanto certamente utile alla comunità nazionale rappresenta pur sempre un taglio nel tessuto locale, una ferita che provoca non pochi disagi.
Dopo quell'iniziale primato autostradale italiano del 1924 Lainate non se ne è più fatto mancare uno; a voi decidere se considerarlo un vanto o meno.
Il prossimo primato è di imminente realizzazione: la Società Autostrade S.p.A. ha deciso di allargare l’Autostrada A8 dallo svincolo di Lainate alla barriera di Milano Nord, inserendo per questo tratto, per la prima volta in Italia, la quinta corsia.
A seguito di una serie di incontri tra Autostrade, Regione Lombardia, Provincia di Milano e comune di Lainate, si è giunti alla soluzione progettuale resa pubblica durante il consiglio comunale aperto del 25 03 2010.


Ci spiace sottolineare che a quell'incontro mancavano, seppur invitati, i rappresentanti di Autostrade, della regione e della provincia.
Assenze che ci pare testimonino quanto questi enti siano poco vicini alle esigenze della popolazione locale.
Il progetto finale mostra, riportando quanto affermato dall'ente autostrade, “l’impossibilità tecnica di mantenere le manovre “da” e “per” Milano sul territorio del Comune di Lainate, anche a seguito dei dati sulla incidentalità legati al tratto autostradale prospiciente tali innesti imponendo, di fatto, la rinuncia di soluzioni alternative rispetto al ribaltamento del casello e alla collocazione delle citate manovre a sud delle stazioni di servizio che saranno ampliate come da progetto”...
“Dai dati presentati l’unico scenario soddisfacente dal punto di vista tecnico sembrerebbe essere quello del ribaltamento del casello autostradale, con eliminazione delle altre manovre in territorio di Lainate, in quanto altre soluzioni sono state presentate come improprie per la città perchè non farebbero diminuire (ma anzi aumenterebbero) le problematiche connesse al traffico di attraversamento.”

Riassumendo possiamo dire che Lainate subirà: l'ampliamento della sede autostradale di oltre 10 metri in totale; ampliamento che comporterà l'abbattimento di numerose abitazioni.
La creazione di una nuova enorme area di servizio prospiciente all'Autogrill che determinerà il sacrificio di un'area a destinazione agricola tra l'altro svenduta in passato a società autostrade a costi irrisori.
Il ribaltamento del casello che, al di là delle motivazioni addotte dall'ente autostrade, pare una scelta fatta per agevolare il nuovo mega centro commerciale e i nuovi insediamenti abitativi previsti con la riconversione dell'area ex Alfa Romeo.
Davanti a queste scelte imposte dall'alto probabilmente la cittadinanza e l'amministrazione di Lainate hanno ben poco potere decisionale.
L'amministrazione ha deciso di non opporsi a queste scelte e di richiedere a Società Autostrade alcune azioni che compensino in qualche maniera i disagi che dovremo subire.
Da parte nostra avevamo già presentato un suggerimento in merito al quale aggiungiamo nuove considerazioni: oltre a richiedere la realizzazione di barriere fonoassorbenti/fotovoltaiche di alta qualità, tecnologicamente innovative e in armonia ed equilibrio con il paesaggio anche sotto il profilo cromatico andrebbe pretesa, come compensazione ambientale per l’aumento del traffico, l'installazione di impianti di filtraggio dell’aria e soprattutto la messa a dimora di un congruo numero di alberi per schermare le barriere e immettere ossigeno in maniera naturale nell'aria.
- Impianti di filtraggio dell’aria: ogni impianto filtra circa 10.000 mc/ora e abbatte dal 70 al 97% delle sostanze inquinanti. www.systemlife.eu / ha ricevuto il premio innovazione di Legambiente - Tunnel fonoassorbenti: nell’area di Genova Autostrade ha realizzato tunnel fonoassorbenti che generano angoscia sia negli utenti della strada sia fra i residenti. Da rigettare senza rimpianto. Bisogna richiedere a Autostrade tunnel innovativi come quello di Cologno (Autostrada Serravalle).
- Fotovoltaico: Con l'energia prodotta si possono illuminare le piste ciclabili e le vie cittadine, gratuitamente.
- Alberi: Una tonnellata di massa legnosa corrisponde circa a 1 tonnellata di CO2. Gli alberi oltre a schermare la barriera, depurano l'aria, riducono lo stress di avere un muro di fronte, creano benessere.
- Profilo cromatico: Il colore della barriera ha un impatto fortissimo su chi la guarda, è come il muro di Berlino. Oggi si tende a fare questi muri verde "ramarro" che sono angoscianti. Il colore deve creare armonia.

giovedì 25 marzo 2010

La quotidianità dell'indecenza

Riceviamo questa "cartolina da Lainate" e la rigiriamo alla vostra attenzione:

"Come genitore mi capita frequentemente di accompagnare i miei bambini a scuola.
Il tragitto da casa è breve e quindi preferiamo percorrerlo a piedi.
Per non aprire troppe parentesi polemiche non voglio commentare lo stato pietoso di molti dei marciapiedi che percorriamo ma non posso evitare di farlo sulle condizioni indecenti del passaggio pedonale che collega via Roma a via Cairoli.
Per inciso si tratta dell'unico passaggio pedonale presente in paese e non è ben chiaro se verrà sacrificato o meno per fare posto alla strada di accesso alle nuove costruzioni che verranno edificate nell’ambito del PII di Barbaiana..
Il sentiero pedonale, il praticello che lo costeggia da una parte e il canaletto irriguo dall’altra sono costellati di cartacce e rifiuti vari, addirittura di sacchi della spazzatura abbandonati; e ci troviamo nel centro del paese, non in un area periferica abbandonata.
Per non parlare poi di quanto resta tra l’erba dopo le passeggiate dei cani (perché non prevedere un’area attrezzata per permettere ai proprietari di cani di farli sfogare senza imbarazzo?)
Questo fiorire di cartacce e immondizie varie è certo un problema ma il problema maggiore sta nel fatto che a forza di passare in mezzo a questo spettacolo desolante si finisce per farci l’abitudine, per considerarlo normale, per non farci neppure più caso, tanto che si finisce per non indigna neppure più.
Il mio timore è che i nostri bambini, assistendo quotidianamente a questo stato delle cose cresceranno nella convinzione che questa indecenza sia la regola, la normalità.


Ma il colmo dell’ironia si tocca il sabato, terminate le edificanti passeggiate mattutine per raggiungere scuola.
Il sabato infatti mi capita talvolta di portare i bambini al mercato, e loro mi hanno fatto notare che a pochi metri della folla e dalle variopinte bancarelle fa bella mostra di sé una clamorosa discarica improvvisata.
Mi rendo ben conto che l'amministrazione ha poche responsabilità nei confronti dell'inciviltà dei propri cittadini, ma una amministrazione che fa politica nel senso nobile del termine dovrebbe guardare al domani e se non opera bene oggi sarà responsabile dell’eventuale scarso senso civico dei propri futuri cittadini.
Io posso anche spiegare ai miei figli che la sciatteria e la maleducazione alla quale assistono quotidianamente non dovrebbero essere la quotidianità ma l'eccezione; io posso anche spiegare che le strade, le vie, le aree verdi delle nostre città appartengono a tutti e per questo motivo bisogna averne cura come si ha cura dei propri beni, ma se loro crescono circondati da questi esempi rischieranno di convincersi che questo è lo stato delle cose e questa è la quotidianità che ci meritiamo.
In virtù di questa considerazione chiedo agli uffici preposti di attivarsi per una campagna di pulizia più massiccia e capillare e per l’installazione di un maggiore numero di cestini della spazzatura, convinto come sono che anche gli incivili e i maleducati hanno qualche scrupolo a sporcare laddove esiste cura e pulizia.
Giuseppe"

domenica 21 marzo 2010

Lainate e l'autostrada, problemi e soluzioni possibili

Per Giovedì 25 marzo alle 21.00 è stato convocato presso il Padiglione delle Feste area ex Podere Toselli un consiglio comunale “aperto”, i cittadini potranno partecipare non solo come spettatori ma anche come interlocutori.
Il tema dell'incontro verterà sullo stato di avanzamento dei progetti autostradali nel tratto che interessa il territorio di Lainate: l'aumento delle corsie, lo spostamento del casello e l'ampliamento delle due aree di servizio.
Sono opere queste che avranno un forte impatto sul nostro territorio: verranno espropriati terreni, abbattute abitazioni, cementificati terreni ora agricoli e modificate viabilità esistenti, il tutto in nome di un presunto miglioramento infrastrutturale.
Sono opere già decise a livello nazionale e con fondi già stanziati, è probabile quindi che alla cittadinanza e all'amministrazione comunale di Lainate rimangano scarsissime possibilità decisionale a riguardo.
Noi pensiamo che l'amministrazione comunale abbia il dovere di non svendere il territorio e di pretendere dalla società autostrade che i disagi ai quali andremo incontro vengano degnamente ricompensati.
Si parla di sottopassi autostradali, di future piantumazioni che vadano a compensare le perdite di terreni verdi, qualsiasi altra idea o proposta da parte anche dei singoli cittadini sarebbe bene accetta.
A tale proposito settimana passata abbiamo sottoposto all'attenzione degli assessori di competenza un documento, di cui anticipiamo l'introduzione, riguardante le barriere autostradali fonoisolanti:
"Vorremmo segnalarVi lo stato di degrado progressivo in cui versano le barriere antirumore lungo l’autostrada, a Lainate, in particolare sul lato verso le frazioni.
Come documentato dalle fotografie, i pannelli di contenimento dei materassini fonoisolanti, in lana di roccia, sono volati via, in alcuni casi mancano anche i materassini.
A prescindere dal degrado che queste immagini trasmettono, vogliamo attirare la vostra attenzione sui rischi per la salute dei cittadini che vivono nellevicinanze.
E’ noto che le fibre di lana di roccia si frantumano e c’è il rischio che possano essere inalate. L’ARPA potrà essere più precisa su questo aspetto e informarVi sulla loro pericolosità.
Da qualche anno infatti nelle barriere antirumore si usa il poliestere in sostituzione della lana di roccia.
E’ anche evidente che mancando i pannelli di contenimento e il materassino fonoassorbente, i livelli di rumore, diurni e notturni, non rispettano i limiti fissati per legge.
A completamento di quanto già detto sulla lana di roccia, le attuali barriere, sui punti in cui scavalcano le strade comunali e la pista del Villoresi, non rispettano la norma EN 1794-2 allegato B.
La norma stabilisce che in caso di collisioni, non debbano cadere frammenti o componenti della barriera, che possano colpire le auto o le persone che vi transitano sotto o le case che si trovano nelle adiacenze.
Infatti in questi casi si usano barriere integrate antirumore e di sicurezza che abbiano superato il crash test.
Autogrill realizzerà la nuova grande area di servizio di Lainate, curando molto l'aspetto funzionale ed estetico in vista dell'Expo.
Questo concetto potrebbe essere esteso anche alle barriere che attraversano Lainate, che attualmente hanno un impatto devastante sul territorio, alterano l'equilibrio paesaggistico e creano un notevole degrado.
Sarebbe un atto di attenzione verso il territorio e i suoi abitanti se Autostrade optasse per un intervento di qualità , tecnologicamente innovativo, in armonia ed equilibrio sotto il profilo cromatico, per una rivalutazione paesaggistica e ambientale dell’intervento.
Abbiamo fatto una ricerca per poter dare un contributo di idee per il nostro Comune. Ci sono alcune situazioni molto simili in cui il problema è stato affrontato e avviato a soluzione con interventi innovativi e a basso impatto ambientale.
Lungo il percorso che attraversa Lainate, dove possibile, la barriera andrebbe parzialmente schermata con alberi in modo da ridurne l’impatto e armonizzarla con il paesaggio e contribuire a ridurre l’emissione di anidride carbonica nell’aria particolarmente inquinata di Lainate" - ....segue

giovedì 18 marzo 2010

Acque chiare, alberi verdi e biciclette: un sogno?

Se tutto funziona come ci è stato promesso entro il 2011 Lainate smetterà di scaricare le proprie fognature nelle acque del Lura, del Bozzente e dell'Olona.
Lunedi 22 marzo partiranno i lavori che permetteranno di collegare la rete fognaria di Lainate al depuratore di Pero.
Il primo passo per mettere la parola fine a una situazione vergognosa, che pare però sia prassi normale su molti fiumi italiani.
Un impresa incaricata da Amiacque aprirà un primo cantiere per la posa di un sifone all'altezza dell'incrocio tra via Biringhello, che verrà interdetta alla circolazione per circa un mese, e via Tiepolo, che lo sarà per la prima settimana.
"Questi sono i primi lavori" ci ha confermato l'assessore al territorio Andrea Tagliaferro durante l'incontro che abbiamo avuto con lui "lavori che insieme a quelli che verranno effettuati lungo via prima strada e ad altri già finanziati permetteranno entro il 2011 di collegare tutti i parziali tratti di fognatura esistenti e convogliare tutte le acque nere di Lainate al depuratore di Pero".
Le acque bianche continueranno invece a essere riversate nei corsi d'acqua.
Abbiamo chiesto inoltre all'assessore come intendeva agire nei confronti degli sversamenti che vengono effettuati abusivamente durante i fine settimana nel Bozzente, al riparo quindi dai controlli dell'Arpa (agenzia regionale protezione ambiente).
L'assessore ha promesso che a seguito di segnalazioni dei cittadini provvederà a sollecitare l'Arpa per effettuare monitoraggi non calendarizzati in modo da cogliere in fallo le aziende che effettuano sversamenti nocivi.
Sappiamo però che su altri fiumi come l'Olona e il Seveso i monitoraggi, anche automatici, sono continui, perchè non prevederli anche sui nostri corsi d'acqua?

Avevamo chiesto un incontro con l'assessore Tagliaferro e con l'assessore Dell'Acqua non solo per parlare con loro delle problematiche di inquinamento relative al torrente Bozzente ma anche per chiedere di riconoscere il lavoro virtuoso dei “volontari del Villoresi” agevolandoli nel loro compito.
A questo riguardo non si sono sbilanciati in promesse. Vedremo gli sviluppi.
Per quanto riguarda la nostra proposta di mobilità ciclabile l'assessore Dell'Acqua si è reso disponibile ad aprire un tavolo di lavoro e a chiedere un contributo di conoscenze tecniche a fiab ciclobby.
Nostro compito è quindi metterli in contatto a breve.
Abbiamo infine parlato dell'abbattimento degli oltre duecento alberi lungo il sentiero che costeggia la cappella del Lazzaretto.
Per questioni di tempo non siamo riusciti ad approfondire, ci siamo limitati a sottolineare lo scempio compiuto, ma la difesa e la valorizzazione del poco verde che ci rimane e la necessità di dire “stop al consumo del territorio” sono argomenti che ci stanno molto a cuore e sui quali insisteremo, anche se all'amministrazione dovessero sembrare poco realistici, scomodi e economicamente poco remunerativi.
Essere realistici è un pregio ma se non si sogna non si va da nessuna parte.

sabato 13 marzo 2010

L'ennesimo sfregio ai nostri già miseri spazi verdi

Nel precedente articolo lodavamo il lavoro di pulizia dei volontari del Villoresi.
Un lavoro faticoso che sta dando i suoi frutti virtuosi dopo mesi di impegno.
Oggi purtroppo ci troviamo a scrivere di un lavoro di una mezza giornata che è stato in grado di vanificare anni di lenta crescita.
Il sentiero del Cucù che dalla cappelletta del Lazzaretto conduce all'alzaia del Villoresi è stato sfregiato orribilmente.
Un sentiero frequentato da tanti Lainatesi che cercano un poco di refrigerio durante l'estate o un luogo in cui passeggiare o fare sport immersi nella natura.
Due operai armati di motosega hanno fatto scempio di un bosco intero.
Abbiamo provato a contare i tronchi caduti ma l'intrico di tronchi è di rami in alcuni punti è cosi fitto che abbiamo desistito, non primo di aver contato almeno centocinquanta alberi a terra.


Ci siamo chinati su alcuni tronchi per contare il numero degli anelli che ne mostrano l'età e abbiamo scoperto che alcuni superavano i quaranta.
Anni di crescita lenta stroncati in pochi minuti.
Durante i nostri incontri noi membri dell'associazione avevamo fantasticato sull'istituzione di un “sentiero protetto”, una sorta di parco sovraccomunale da condividere con Nerviano, un luogo in cui accompagnare le scolaresche per far conoscere il profumo del sambuco e delle robinie in fiore, un'area da valorizzare e far vivere.
Probabilmente si tratterà di uno scempio autorizzato e legale, un bosco ceduo è fatto per essere periodicamente tagliato per produrre legna, ma anche se fosse un'azione lecita ci chiediamo se abbia senso in un territorio come il nostro in cui il verde rimasto dovrebbe essere preservato e curato come una reliquia per quanto è raro e indifeso.
Ci si riempie tanto la bocca con parole altisonanti come tutela del territorio, salvaguardia del verde e sono sufficienti due motoseghe senza scrupoli per azzerare tutto.


A Lainate esiste un “regolamento per la tutela del patrimonio arboreo” che ultimamente ha imposto qualche migliaia di euro di tassa ad un proprietario che ha tagliato due alberi nel proprio giardino per fare spazio ad un ampliamento edilizio, eppure questi vandali armati di motosega possono permettersi impunemente di compiere questo scempio in piena legalità?
Chi ha potere decisionale deve rendersi conto che il nostro territorio, come gran parte dell'hinterland Milanese, è ormai quasi completamente edificato ed è necessario tenersi stretti con i denti quel poco di verde che ci rimane: è ciò che ci permette di respirare e nutrirsi, non solo in senso figurativo ma sopratutto in senso pratico.
Questi sono concetti detti e ridetti tanto da apparire banali e sui quali in teoria sono tutti d'accordo, ma alla prova dei fatti chi deve prendere decisioni in questo senso non le prende.
Svegliamoci prima che non resti più nulla da salvaguardare.


Questo è quello che abbiamo perduto.
Se siamo fortunati potremo riaverlo simile tra ventanni.

martedì 9 marzo 2010

I gesti gratuiti dei quattro volontari

Abbiamo ricevuto questa cartolina da Lainate:
"Gentile Associazione,
Tramite Voi vorrei ringraziare i quattro volontari che ogni giorno da diversi mesi lavorano duro e con entusiasmo per ripulire il bosco a ridosso del Villoresi dalle sterpaglie cresciute nell'abbandono di questi boschi e dai rifiuti che vengono gettati ogni giorno da cittadini incivili che non hanno rispetto nemmeno di se stessi.
Quattro volontari che dedicano gratuitamente il loro tempo libero per rendere più puliti e accoglienti i boschi e le aree verdi che costeggiano il canale Villoresi e il bel percorso ciclopedonale che lo costeggia.
Tutto è partito da un'idea di Renato che voleva ripulire il bosco.
All'inizio lavorava da solo ora lo fa con l'aiuto dei suoi tre amici.
Loro parlano con orgoglio del lavoro che stanno facendo, della fatica che spendono per rendere questi spazi verdi fruibili a tutti.
“Vogliamo ripulire tutto gli spazi verdi che stanno a fianco del Villoresi” mi hanno detto.
Sono orgogliosi del risultato che stanno ottenendo, ma vorrebbero sentire che c'è solidarietà intorno a loro, sentire la presenza anche di altre persone, sopratutto per essere più sicuri: “la presenza ogni tanto dei vigili e dei carabinieri qui non sarebbe male” mi hanno detto sorridendo.
Si sono acquistati tutta l'attrezzatura di tasca loro e non chiedono niente se non un poco di aiuto.
Il Comune infatti non ritira i cumuli di frasche secche che risultano dal loro lavoro di pulitura e i vigili hanno vietato loro di transitare sull'argine con la motocarrozzella perché per farlo è necessario il permesso del Consorzio Villoresi.


Nel tratto che hanno ripulito nelle ultime 2 settimane sono stati raccolti 42 sacchi di rifiuti che hanno portato giornalmente e con i loro mezzi in discarica perché la Gesem non li raccoglie quotidianamente.
42 sacchi che si sono caricati sulle spalle fino alla prima strada transitabile e da li con loro mezzi in discarica.
E si sono dovuti far rilasciare un permesso per compiere questa operazione.
Bisogna aiutarli a trovare una soluzione, qualcuno sa come chiedere autorizzazione al Consorzio Villoresi?
Lavorano per dare a noi cittadini la possibilità di vivere il bosco con piacere, in libertà e sicurezza.
Sarebbe bello, che in primavera, si organizzasse una domenica per ripulire il Villoresi e il suo bosco, in segno di solidarietà a queste splendide persone e per iniziare anche noi tutti ad avere un ruolo attivo nella conservazione del nostro territorio.
Voglio esprimere tutta la mia gratitudine a queste persone perbene, per quello che fanno, per il loro mettersi al servizio degli altri.
Grazie volontari
Piero"


Al termine del suo libro “Le Città invisibili” Italo Calvino scrive: “l'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà. L'inferno dei viventi è quello che è già qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo piú.
Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e che cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio”.
Calvino in maniera apocalittica parla di Inferno ma noi più modestamente possiamo scambiare la parola inferno con la parola rassegnazione.
Ecco, Renato e i suoi tre amici compiono questo gesto: si chinano con fatica a cercare e riconoscere che cosa, in mezzo alla rassegnazione, non è rassegnazione, per farlo durare, per dargli spazio, per ripulirlo e farlo rifulgere
Per questo vogliamo unirci ai ringraziamenti di Piero: perché pensiamo che i gesti compiuti dai quattro volontari siano minimi avvenimenti che riconciliano con il mondo e che lo rendono migliore.

venerdì 5 marzo 2010

Volantini elettorali e simpatiche omissioni

Riceviamo questa lettera dal Comitato per la revisione del Piano Integrato di Barbaiana e pubblichiamo

“Lo scorso fine settimana presso i gazebo elettorali del PD era in distribuzione un volantino con un’intera pagina dedicata al piano integrato di Barbaiana.
Eravamo tentati di non replicare, per non cadere in sterili polemiche fuori tempo massimo, ma il testo è talmente pieno di dimenticanze, inesattezze e insinuazioni che ci siamo sentiti in dovere di cercare di ristabilire un minimo di verità storica.
Soprattutto a uso e consumo dei nuovi giovani vertici del PD che non hanno seguito la vicenda dalle origini; il testo certo non è certo farina del loro sacco.
Alleghiamo il testo integrale del volantino aggiungendo i nostri commenti:

Volantino: Il PII è il risultato finale di un lunghissimo lavoro di studio, elaborazione e mediazione avviato più di venti anni or sono.
Esso nasceva dall’esigenza sentita dai barbaianesi, ma anche dalle varie amministrazioni comunali, di rinnovare il centro storico del paese, rendendolo più moderno e vivibile sia dal punto di vista degli spazi privati che di quelli pubblici. Nuovi edifici, in risposta alla crescente domanda di abitazioni, che dovevano però rispettare il disegno storico della città.
Comitato: Per chi conosce Barbaiana e ci abita è difficile pensare che due torri da 7 piani previste in piazza Maffeis potessero rispettare il disegno storico del paese.
Volantino: Il programma è stato adottato dalla giunta Romanò l’11.2.2004, pochi mesi prima delle elezioni amministrative che videro la sconfitta dell’Amministrazione uscente e la vittoria della coalizione di Centro-sinistra.
Comitato: Forse uno dei motivi della vittoria della coalizione di centro-sinistra sono state proprio le scelte fatte dalla giunta Romanò sul piano integrato?
Volantino: Un anno dopo, il 18.4.2005, in una burrascosa seduta (uscita dall’aula di due consiglieri di maggioranza e di tutta la minoranza) la nuova Amministrazione approva il Programma con alcune varianti: riduzione della volumetria di circa 1.100 metri cubi, eliminazione della palazzine previste in via Palestro (a fianco di una fabbrica chimica sita nel Comune di Pogliano), spostamento dell’edificio di edilizia convenzionata verso via Roma (anziché verso via Cairoli).
Comitato: La seduta fu burrascosa perché, a detta di molti, compresi i consiglieri di maggioranza che erano usciti dall'aula consiliare le modifiche andavano a peggiorare ulteriormente le già evidenti criticità del progetto originario. Ci chiediamo inoltre da quali fantasiosi conteggi saltino fuori questi 1100 metri cubi di riduzione della volumetria.
Per quanto riguarda la palazzina in via Palestro è stata si eliminata, ma la sua cubatura è stata spostata interamente in piazza Maffeis portando alla definizione delle 2 torri da 7 piani.
Non facciamo poi commenti sulla differenza di valore economico tra un metro cubo nella periferica via Palestro e uno nella centrale piazza Maffeis.
Volantino: Eppure, dopo l’approvazione definitiva, invece di iniziare i lavori, inizia il calvario! Spuntano raccolte di firme di cittadini (non solo di Barbaiana) che si inventano un “comitato per la revisione del PII” che vuole un piano di impatto ambientale, teme uno sconvolgimento del traffico dato dalle nuove costruzioni e dalla nuova viabilità, vuole garanzie sulle altezze degli edifici.
Comitato: Il comitato si è formato spontaneamente dopo la lacunosa presentazione fatta dalla parrocchia e dopo la presa di coscienza che questo piano avrebbe condizionato per sempre il nostro paese. Tutte le persone che hanno costituito il comitato abitavano ed abitano tuttora a Barbaiana. Le 700 firme raccolte (in un solo mese) sono state vergate da cittadini lainatesi che hanno rilasciato nome, cognome ed indirizzo. La raccolta è avvenuta in luoghi pubblici come il mercato e le piazze, da volontari, con permesso rilasciato dagli uffici comunali.
Volantino: A noi, che allora eravamo in Consiglio Comunale, sorsero spontanee alcune domande: “ma dov’erano questi signori quando il programma era stato solo adottato? Perché non hanno presentato osservazioni? Perché, pur essendo diminuita la cubatura (grazie alla Parrocchia di Barbaiana che ha rinunciato a qualcosa) si parlava di cementificazione solo adesso?”
Comitato: Dove eravamo ci domandate? Eravamo distanti dalla vita amministrativa della nostra città perché illusi che regole, leggi e buon senso bastassero alla classe politica per amministrare con oculatezza. Poi ci siamo svegliati da questo sonno e abbiamo capito che una buona amministrazione ha bisogno del supporto diretto oltre che del controllo da parte della propria cittadinanza. I vostri dubbi e le vostre insinuazioni ci amareggiano e dimostrano miopia politica e indifferenza alle istanze dei cittadini. Dietro di noi ci sono solo le nostre idee e il desiderio di impegnarsi per dare ai nostri figli un paese migliore, in completa indipendenza e autonomia.
Ad ogni modo se l’ex “semplicemente sindaco” Bussini si poneva queste domande, perché non ha chiesto a noi le risposte? Perché non ci ha mai voluto ricevere? Avremmo volentieri chiarito i suoi dubbi.
Abbiamo depositato una petizione con 700 firme e, nonostante le numerose richieste, non siamo mai stati ricevuti dal sindaco per discuterla, ne mai ha risposto per iscritto come la legge gli imporrebbe entro 30gg dal deposito della petizione.
Volantino: Nonostante gli sforzi dell’ex Assessore Pioli, il programma non è decollato, anche se, nel 2008, l’accordo procedimentale predisposto dall’Amministrazione di centrosinistra non è andato in porto per la mancanza di una sola firma, quella di uno dei proprietari (?)
Comitato: Qui la dimenticanza è clamorosa: l’ex sindaco Bussini omette di scrivere che in data 13 novembre 2006 la sua stessa giunta ha approvato, in autotutela, un atto di indirizzo per l’annullamento parziale delle norme del Piano Integrato che contrastavano con il PRG.
Un atto in autotutela che di fatto bloccava i lavori del Pii.
Il comune si è reso conto tardivamente di avere fatto degli errori e ha bloccato, in autotutela, un atto approvato dalla propria giunta in attesa di definirne le anomalie. Anomalie che guarda caso erano le stesse da noi segnalate. Questa azione ha provocato ricorsi legali da parte dei proprietari costruttori e a quel punto gli sforzi e i tentativi di accordo dell'assessore Pioli, buoni o cattivi che fossero, furono i classici sforzi di chi cerca di chiudere la stalla quando i buoi sono ormai scappati.
Volantino: Il mancato avvio del PII è stato probabilmente uno dei motivi della nuova vittoria di Lainate nel Cuore e del suo portabandiera Landonio che, eletto a giugno 2009, risolveva in appena cinque mesi (guarda caso) tutte le “magagne” del PII, raggiungendo miracolosamente un accordo con le proprietà che con un atto di disinteressata generosità, rinunciano a un sacco di cubatura, senza avere sconti sugli oneri di urbanizzazione!!
Comitato: Questo allusivo commento è la degna chiusura del volantino. Chi non è in grado di fare autocritica e non ha l’umiltà di ricercare nelle proprie azioni la causa delle proprie sconfitte, va alla ricerca di tranelli, dietrologie e forze oscure.
In chiusura al nostro commento, ricordiamo all’ex-sindaco Bussini e ai suoi colleghi che il comitato per la revisione del PII di Barbaiana se pur indipendente e dichiaratamente apartitico, era formato principalmente da suoi elettori, delusi e amareggiati per il fallimento del compito che gli avevano affidato con il proprio voto.

Comitato per la revisione del PII di Barbaiana

lunedì 1 marzo 2010

Prove di dialogo su mobilità sostenibile e fogne a cielo aperto

Nel tardo pomeriggio di Giovedì 25 febbraio siamo stati ricevuti dall’assessore ai lavori pubblici Walter Dell’Acqua al quale abbiamo esposto la nostra proposta per la promozione di una mobilità sostenibile nel territorio di Lainate.
Ci siamo inoltre confrontati con lui su quelle che sono le politiche dell’amministrazione comunale nei riguardii della moderazione del traffico, della realizzazione di piste ciclabili e in generale della riqualificazione del territorio.
L’assessore si è reso disponibile ad integrare la nostra proposta con gli studi che l’amministrazione ha già nel cassetto.
Questo era il primo gesto al quale la nostra proposta puntava: fare prendere aria ai progetti chiusi nei cassetti e sollecitarne la realizzazione.
Ma per trasformare queste proposte e questi studi in progetti esecutivi è necessario superare un primo intoppo di carattere gestionale: l’ufficio lavori pubblici di Lainate non dispone di risorse umane sufficienti per affrontare in tempi brevi, oltre al lavoro di routine, anche la progettazione di una rete contigua e coerente di percorsi ciclabili.
Per questo motivo l'assessore accoglierebbe con favore la concretizzazione di un “ufficio biciclette” composto da cittadini volontari e competenti che collaborino con gli uffici comunali alla stesura del progetto.
In questa direzione abbiamo già preso contatti con l’ufficio biciclette di Rho, gestito da volontari della Fiab-ciclobby, per ricevere da loro consulenza e consigli.

Abbiamo inoltre parlato dell’annoso problema degli scarichi di fogna nell’alveo del torrente Bozzente.
Il problema, ha detto l’assessore, non è purtroppo relativo soltanto agli scarichi del complesso residenziale dei girasoli ma di tutta Lainate.
In pratica tutta Lainate, a parte una esigua zona di Barbaiana collegata con il depuratore di Pero, scarica i collettori di fogna nell’alveo del Bozzente e del Lura.
La competenza gestionale dei due corsi d'acqua ricade sia sull'autorità di bacino del fiume Po che sul Settore specifico della Regione Lombardia di polizia idraulica che si occupa del reticolo idrico.
Mentre per la fognatura, che attualmente è convogliata nei due torrenti, la procedura di collegamento, gestita da Amiacque, al depuratore di Rho-Pero è ancora in essere.
Il Comune dovrebbe quindi pressare l'Azienda Pubblica di cui è partner per accelerare i lavori che da anni sono stati procrastinati a causa delle opere prioritarie realizzate sulla Fiera.
Va da sé che i cittadini dovrebbero pressare il comune.

Per quanto riguarda il campo sportivo di via Don Luigi Radice l'assessore ha detto che la giorni verranno firmati gli ultimi documenti e prevede quindi che per Giugno possano iniziare i lavori per la riqualificazione del centro sportivo e per la realizzazione del campo di calcio in sintetico.

Infine a riguardo dei dubbi che avevamo per la sorte dei platani di via San Bernardo ci ha assicurato che nessuno li toccherà.
Prendiamo questa sua certezza come una promessa fatta ai cittadini e lo ringraziamo per la sua disponibilità.