mercoledì 26 novembre 2014

Gli idiotes e il frainteso concetto di politica

Quando durante una conversazione viene pronunciata la parola "politica" capita sempre più spesso di trovare persone che ostentando una espressione schifata alzano gli occhi al cielo in segno di rifiuto. Come se la parola "politica" fosse diventata impronunciabile, una sorta di bestemmia. Eppure la politica in sé è una attività meritoria e nobile.
Quando una persona si lamenta di qualcosa che mal funziona nel proprio territorio, anche si trattasse solo di una buca nella strada, in quel momento quella persona fa politica. Se poi questa persona non si limita a lamentarsi con gli amici al bar o davanti alla tastiera del computer ma sottopone le proprie rimostranze a chi di dovere in quel momento quella persona produce politica attiva. Diventa un cittadino attivo.
Gli antichi greci avevano una parola specifica per definire i cittadini che non avevano a cuore i problemi della comunità e che, occupandosi soltanto dei propri interessi, non avevano nulla da offrire ad essa. Una parola che significa “persona isolata” e che definisce coloro che non si interessano di “politica”. La parola in questione è “Idiotes”. Penso sia superflua la traduzione in italiano corrente. Idiotes erano quindi coloro che non si interessavano alle attività legate alla “polis” (città, comunità di cittadini). Non si interessavano alla politica, intesa come l'arte di amministrare la società per il bene di tutti e come attività pubblica alla quale tutti i cittadini hanno il diritto, oltre che il dovere, di partecipare.
Tutti tranne gli “Idiotes” naturalmente.

1 commento:

  1. Il problema è quando gli "idiotes" sono eletti a rappresentarci.....sempre nel senso di "persona isolata" che non si occupa dei problemi della "polis"........siamo messi bene......mah!

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