Diffondendosi con il passa parola queste notizie diventano leggende metropolitane o come nel nostro caso leggende di paese.
L’ultima leggenda che circola a Barbaiana racconta che, per far posto ai nuovi edifici che verranno costruiti in piazza Maffeis, i magnifici platani che incorniciano via S. bernardo dovranno essere sacrificati.
Che qualcuno ci assicuri che si tratta solo di una stupida leggenda paesana priva di fondamento!
Che qualcuno ci dica che non è vero!
Se fosse vero non ci resterebbe che piangere.
Ma almeno questa volta se proprio dobbiamo piangere facciamolo con gli occhi bene aperti.
La corte Valenti è stata abbattuta, medesima sorte ha subito la corte del Farè, così come quella dei Cent Cù; vogliamo che anche questi antichi platani seguano la medesima sorte?
Vogliamo che a testimoniare la storia e l’identità dei nostri paesi rimangano solo foto ingiallite e i racconti dei nostri vecchi?
Anche questa volta chiuderemo gli occhi e ci gireremo dall’altra parte pensando che in fondo tutto ciò che sta fuori dall’uscio di casa non è di nostra competenza?
Oppure questa volta sceglieremo di tenere gli occhi aperti e vigileremo per impedire che venga perpetrato l’ennesimo scempio ?
La corte Valenti è stata abbattuta, medesima sorte ha subito la corte del Farè, così come quella dei Cent Cù; vogliamo che anche questi antichi platani seguano la medesima sorte?
Vogliamo che a testimoniare la storia e l’identità dei nostri paesi rimangano solo foto ingiallite e i racconti dei nostri vecchi?
Anche questa volta chiuderemo gli occhi e ci gireremo dall’altra parte pensando che in fondo tutto ciò che sta fuori dall’uscio di casa non è di nostra competenza?
Oppure questa volta sceglieremo di tenere gli occhi aperti e vigileremo per impedire che venga perpetrato l’ennesimo scempio ?
Avevamo già trattato l’argomento in un post precedente , ci eravamo interessati e ci avevano dato rassicurazioni a riguardo.
Ora sembra che ci siano nuovi sviluppi e che non siano affatto piacevoli.
Nei prossimi giorni verificheremo, vi terremo informati.
Ora sembra che ci siano nuovi sviluppi e che non siano affatto piacevoli.
Nei prossimi giorni verificheremo, vi terremo informati.
Lancio un a proposta: perchè non proponete ai cittadini di Barbaiana di adottare un cipresso in modo che porti il proprio nome. Magari si fa anche un bando o un asta di beneficenza, e chi si aggiudica l'albero avrà il proprio nome e cognome appeso allo stesso e se ne dovrà prendere cura (virtualmente) e soprattutto vigilare sulla sua preservazione. Che ne dite?
RispondiEliminascusate, ho sbagliato, sono platani
RispondiEliminaSostegno e solidarietà anche da parle del direttivo del blog SOS • NERVIANO
RispondiEliminaGrazie SOS * Nerviano per il sostegno. A MArco diciamo ottima idea, ci aiuti a realizzarla. Se ci scrivi al nostro indirizzo email ne parliamo.
RispondiEliminala cosa incredibile è che esiste anche un'altra notizia che corre ed è corsa di bocca in bocca che narra di un Testamento SCOMPARSO che voleva l'area dfi piazza Maffeis verde e solo verde ... ma a quanto pare lo stesso è misteriosamente scomparso ... epilogo della storia si costruiranno un sacco di nuovi edifici su terreni intestati ad una PERPETUA :-|
RispondiEliminaATTENTI ALLE TRAPPOLE CHE STANNO PER ESSERE MESSE IN ATTO VEDI ULTIMO CONSIGLIO
RispondiEliminaINTERVENTO DEL CONSIGLIERE CATTANEO:
Il regolamento del Verde Pubblico deliberato dalla precedente Amministrazione di Centro Sinistra è stato oggetto nell’ultimo Consiglio Comunale di velato attacco da parte del Consigliere della PDL Mauro Cattaneo che ha sollecitato la modifica dello stesso, poiché troppo oneroso rispetto a chi di fatto ha delle essenze arboree che ricadono all’interno dei propri piani di lottizzazione.
Il Consigliere ha una bizzarra concezione sull’essenza stessa del verde come bene comune, parla infatti di distorsioni applicative facendo finta di non capire il perché di tale strumento.
Ci si era accorti, a seguito di cinque anni di gestione del patrimonio arboreo che molti privati, in particolare chi esegue e progetta grossi interventi edificatori, non rispettava assolutamente le essenze presenti, in particolare modo quando le stesse ostacolavano l’edificazione e lo sviluppo volumetrico.
Per questo è stato richiesto ai privati di preservare gli esemplari di particolare interesse anche con il deposito cauzionale e dove l’intervento veniva autorizzato il privato doveva “rimpiazzare” gli alberi con piante del pari valore ornamentale di quelle abbattute.
E’ sorprendente come si possa girare la frittata e ipotizzare addirittura che siano i privati ad essere indennizzati per il mancato taglio delle loro piante all’interno dei vari interventi edilizi.
Per intenderci con un esempio: Se in Piazza Maffeis si intendono fare sparire i platani che partono da Via San Bernardo per costruire case non sarà, secondo Cattaneo, il privato a indennizzare la collettività per lo scempio fatto, ma deve essere il privato a essere pagato dal Comune di Lainate per lasciare a dimora le essenze.
Innanzitutto bisogna capire se i platani sono su terreno pubblico ( a me sembra che siano sulla sede del marciapiede) o privato. Ad ogni modo rilancio il progetto ADOTTA UN PLATANO, mi metto a disposizione dell'associazione per portare avanti la proposta. Vi mando i miei dati per email.
RispondiEliminaPerchè un grande trapianto?
RispondiEliminaPurtroppo, nella realizzazione di nuove opere di viabilità o per esigenze urbanistiche, sempre più spesso le amministrazioni pubbliche, le ditte costruttrici o quant’altro, si trovano nella necessità di distruggere del verde esistente adulto, in molti casi di pregiata essenza. E’ noto che la natura ha i suoi tempi, occorrono quindi decine di anni per ottenere una pianta adulta, quando invece per distruggerla bastano pochi istanti.
Sono convinto che la salvaguardia e il recupero delle essenze vegetali esistenti sia una necessità, un vero e proprio dovere civico e morale nei confronti delle nostre città che quotidianamente perdono un pezzetto di verde per riempirsi di grigio.
Utilizzando speciali macchine realizzate in Germania, è possibile infatti spostare alberi con zolle che partono da 1,2 metri ed arrivano addirittura a 3 metri di diametro. La tecnologia permette lo spostamento di grandi alberi senza particolari tempi di preparazione, in tempi ridottissimi e con risultati di attecchimento assicurati. Così operando è possibile ottenere un duplice scopo: il diradamento e il rimpiazzo.
Per fare un'opera pubblica o una casa bastano pochi mesi, per far crescere una pianta servono gli anni o secoli PENSIAMOCI !!!