Riportiamo per intero un articolo dal titolo "E il don decide di cacciare i bulli dall'oratorio" pubblicato nei giorno scorsi sulle pagine de "Il Giorno":
«Nuovo regolamento. Non riusciamo ad educare tutti. Quindi decidiamo da a oggi 22 marzo di accogliere in oratorio solo i ragazzi che frequentano le attività dell’oratorio, della parrocchia e dello sport. In attesa di riuscire a fare meglio, chiediamo agli altri di stare fuori. Grazie, Don Davide».
Fa discutere il cartello appeso all’ingresso dell’oratorio di Barbaiana di Lainate.
Porta la firma di don David Riboldi, vicario parrocchiale, responsabile dell’oratorio.
Gli altri, quelli che dovrebbero stare fuori, sono un gruppo di quaranta giovani dai 16 ai 19 anni, che quotidianamente frequentano il bar della parrocchia.
Il loro comportamento è tutt’altro che esemplare: parolacce, bestemmie, terrorizzano i bambini del catechismo e infastidiscono quelli più grandicelli; atti di vandalismo, frasi volgari quando vengono sgridati e secondo alcuni genitori, anche responsabili di episodi di spaccio.
Insomma, giovani tutt’altro che educativi per bambini e ragazzi che frequentano l’oratorio.
Da qui la decisione di don David, presa con sofferenza, ma necessaria: fuori i cattivi e dentro i buoni. «È una situazione che non riesco più a gestire — racconta — In questi mesi molti genitori dei bambini che frequentano l’oratorio si sono lamentati per questa presenza tutt’altro che educativa, raccontando della difficoltà dei loro figli a venire in oratorio per colpa di questi ragazzotti. Per loro, in questo momento non riesco a fare nulla, così ho deciso di mettere questa regolamento. Mi dispiace. Il mio è stato un gesto di umiltà e non di rinuncia ad educare anche questi giovani più difficili. Quando saremo in grado di proporre loro un progetto educativo e formativo, riapriremo la porta».
Il "regolamento" interroga molti sul ruolo dell’oratorio che, proprio perché luogo di crescita cristiana, dovrebbe invece essere aperto a tutti e forse, a maggior ragione, a questi giovani così difficili da educare.
«È vero, l’oratorio è un luogo d’accoglienza, lo dico sempre nelle mie prediche, ma accogliere non vuole dire semplicemente aprire la porta o dare a questi giovani un luogo riscaldato dove incontrarsi — spiega il vicario parrocchiale — vuol dire avere anche la forza per educare e formare. In questo momento non ce la faccio a fare un’accoglienza educativa e intelligente, quindi è bene per tutti che stiano fuori dall’oratorio».
L’oratorio e don David prendono tempo, allontanano i giovani problematici, con l’auspicio di riuscire, magari in collaborazione con il Comune o altre agenzie educative, ad avviare un progetto anche per loro.
La porta dell’oratorio per loro è chiusa, ma il dialogo non è interrotto: «Se vogliono venire a trovarmi sanno dove abito, la mia casa è aperta, ma conoscono le regole da rispettare. Se qualcuno è sconvolto da questa decisione si rimbocchi le maniche e mi aiuti a creare le condizioni per riaprire la porta dell’oratorio a tutti».
"La decisione di lasciarli fuori e l'ammissione del mio fallimento" ha detto Don David.
Egli e' consapevole di quanto questa sua sofferta decisione possa risultare impopolare ma confessa che l'oratorio non ha sufficienti forze e risorse ne per gestire un rapporto ne per avviare un dialogo con questi ragazzi.
Questa vicenda pare l'ennesima dimostrazione di quanto Barbaiana sia ormai un paese fallito, un paese dormitorio senza identità ne vita sociale.
Quando persino l'oratorio (unico luogo di aggregazione a disposizione dei giovani in questo paese arreso) si sottrae alla propria funzione sociale ( con motivazioni più o meno valide ) vuol dire che abbiamo perso tutti e per primi quegli stessi ragazzi che con il loro comportamento si sono autoesclusi.
da facebook:
RispondiEliminaQuando ero piccolo però all'oratorio non si servivano caffè...birra..superalcolici....di domenica non c'erano adulti che giocavano a burraco....è stato trasformato in un bar a prezzi modici per genitori...ci sono i problemi di un bar.....
Da Facebook:
RispondiEliminaquesto prete forse non ha capito che i giovani da educare sono quelli che ha lasciato fuori dall'oratorio, quelli che lui fa entrare se sono gia educati, puo' lasciarli tranquillamente fuori che non gli succede nulla, ho sbaglio! mi pare che don bosco fece l'oratorio proprio per i ragazzi di strada.
Da Facebook:
RispondiEliminaforse bisogna pensare a quei genitori che portano i figli all'oratorio pensando a un posto tranquillo non dove i figli vengono minacciati e forse bisogna portare rispetto per chi crede e si sente a disagio difronte a bestemmie..a educare cmq dovrebbero pensare in primis i genitori e sinceramente non credo sia stata una decisione presa a cuor leggero e si sta pensando di ragazzi non di bambini che hanno ben presente quel che facevano e dove erano...detto questo mi pare che il don abbia detto che la porta di casa sua è sempre aperta a questi ragazzi per un confronto..
Be direi che è suo diritto, l'oratorio non è un luogo pubblico ma privato, e come dice Simone non è più quello di una volta, ora è un ritrovo più per adulti che per giovani. La parrocchia stessa si è evoluta ed è diventata più una società specializzata in edilizia che in anime......però il problema non mi tange, sono ateo.
RispondiEliminaMa a parte gli scherzi, rispettiamo la decisione di Don David, evidentemente la situazione è diventata difficile da gestire. Fino a che l'oratorio rimane una struttura privata può prendere queste decisioni.....l'importante è che tale struttura non riceva sovvenzioni pubbliche per assolvere ad una funzione sociale di educazione....domanda da rigirare alla parrocchia stessa.
Non è un mistero l'egoismo insito nell'azione cattolica capace di dirottare flotte di fedeli al voto politico a loro più "vicino". Il paradosso è che lo stato laico (?) ha imparato ad attingere in questo bacino piegandosi a al voto di scambio che gli ha permesso di delegare, con buon profitto della Chiesa stessa, le attività sociali più disparate. Funziona così da sempre tanto che il potere occulto della Chiesa in Italia e nei suoi piccoli comuni è ormai forte, radicato e ben organizzato.
RispondiEliminaNel corso del PGT del confinante comune di Nerviano, alcuni cittadini hanno provato a fare una osservazione nel merito. Andate a leggere cosa gli hanno risposto.
Aggiungo il link:
http://nerviano.blogspot.com/2010/06/un-pessimo-esempio-il-sindaco.html
Spesso sento paragonare i nostri sacerdoti a don Bosco. Attenzione, dimenticate di fare un altro paragone, inscindibile dal precedente, quello tra i giovani dei tempi di don Bosco (1845, anno più anno meno) ed i giovani di oggi.
RispondiEliminaMio padre (classe 1928), quando da giovane rispondevo, commentava che, quando era ragazzo lui (1945), bastava uno sguardo di suo padre a fungere da richiamo. Oggi io (classe '63) con i miei figli litigo, rispondono. E, badate, non sono ragazzi maleducati. E' che oggi c'è una confidenza eccessiva. Nei tempi passati si è creata una confusione di ruoli (colpa del '68?) che ha portato ad un confronto alla pari tra genitori e figli che, personalmente, giudico altamente negativo.
L'oratorio è un ambiente con valori veri, che vanno difesi con i denti. LE REGOLE VANNO RISPETTATE, SEMPRE IN OGNI LUOGO!!! Se io entro in contromano in un senso unico, non vengo forse sanzionata? Se entro contromano in autostrada, faccio un gran casino. Se dei ragazzi sono indifferenti a Dio e ai valori cristiani, di per se' non ci sono controidicazioni alla frequentazione dell'oratorio. Ma se quegli stessi ragazzi infrangono le regole dell'oratorio, danneggiano mobili e locali, spaventano i bambini e non accettano rimproveri, confronto e dialogo, beh,cambino bar. Il fatto è che un gruppo di ragazzi così verrebbe sbattuto fuori anche da un bar pubblico! E poi, caro Ateo protestante, cosa c'entra la politica in questa circostanza? Se tu, ma anche altri, pensano che don David avrebbe dovuto percorrere un'altra strada, fatevi avanti e proponete le vostre fantastiche idee. Ricordatevi però che vanno concretizzate su un terreno difficile.
No forse non hai capito Claudia, io credo che la Chiesa possa tranquillamente percorrere la sua strada allontanando chiunque non non sia degno della sua vicinanza. Però non lo condivido. Quello che a mio giudizio non è accettabile è che manchino i servizi sociali dedicati ai giovani della nostra comunità. Quelli che teoricamente paghiamo con le tasse e ci spettano di diritto senza elemosinare asilo a nessuno. Non accetto che chi è preposto a controllare e multare l'automobilista che viaggia in contromano sia sempre assente, come assenti lo sono gli educatori e i maestri che un tempo sapevano essere l'esempio del rispetto e delle regole della buona educazione. I genitori certo, ma anche gli insegnanti, gli allenatori sportivi, il rappresentante politico del paese. Sono disturbato dal fatto che i preti non siano più neanche la pezza di questo buco.
RispondiEliminaCosa centra la politica con la Chiesa? Bé, ti offendi se dico che hai fatto una domanda ingenua? Se vuoi ti consiglio qualche buona lettura.
La chiesa allontana chiunque non sia degno della sua vicinanza....cosa mi tocca sentire....se c'è una realtà che aiuta tutti indistintamente senza farsi pubblicità (prova a informarti su tutto quello che fanno solo nella nostra parrocchia tra caritas, disabili, servizi ai malati, fondo per i senza lavoro e potrei continuare all'infinito) direi che è proprio la tua odiata chiesa. Certo, se aspettiamo la giustizia proletaria....
RispondiEliminaAteo, leggi bene: io ho detto; "cosa c'entra la politica in questa circostanza?" non con la chiesa!!!
RispondiEliminaDon David ha agito sicuramente secondo coscienza e, penso, io con lui non ho parlato, attanagliato da un forte sentimento di impotenza verso questi giovani.
Ma lo sai che ci sono genitori (ed io li conosco personalmente) che hanno allontanato il figlio dalla loro casa? E, ti dirò di più, dopo qualche tempo, questo ragazzo, che se n'era andato sbattendo la porta, è tornato indietro riconoscendo l'errore commesso.
Hai letto l'osservazione al PGT fatta dai cittadini nervianesi? La risposta politica ti trova d'accordo? Sei del parere che in questa fase di redazione del PGT noi non abbiamo nulla da chiedere? Credi che gli spazi di aggregazione sociale giovani siano compito della chiesa? Che dici, ci asteniamo anche dal fare le osservazioni? Entriamo solo nel merito dell'edilizia e della salvaguardia ambientale? Oppure, come me credi che la chiesa possa solo essere un luogo in più. Se domani i don di tutta Italia chiudono le porte a ai peccatori (i gay o quelli che usano i preservativi ad esempio) noi siamo tutti in strada. Ecco cosa centra la politica
RispondiEliminaRicordiamo che la decisione è stata presa in particolare per permettere ai bambini più piccoli di sentirsi a casa in Oratorio. E se vi può interessare ho saputo che qualche giorno dopo don David ha passato 2-3 ore a chiacchierare (intorno a mezzanotte) con i ragazzi "cacciati" fuori dall'Oratorio. La polemica ha già cominciato a produrre i risultati educativi sperati, ovvero creare una nuova volontà di dialogo nei ragazzi in questione e di far capire che un luogo non basta ad educare, ma occorre davvero fare squadra. Da quanto ne so ci saranno degli articoli dedicati a questo caso nel Mosaico di aprile, il mensile della Parrocchia di Lainate...
RispondiEliminaPenso che l'azione di Don David sia stata utile anche a sollevare un problema sociale (e quindi anche politico) come puntualizzato da Ateo protestante: io abito a Barbaiana e faccio fatica a capire cosa possa fare un giovane dai 14 ai 20 anni se non scorrazzare per il paese con il motorino o chiudersi in un bar. Basta farsi un giro in un pomeriggio di primavera per rendersi conto che esiste un problema serio; per 6000 abitanti i luoghi di aggregazione sono: 1 parchetto di 20mq in via roma, occupato giustamente da anziani e bambini piccoli con mamme al seguito, oratorio, piazzetta del mercato (spazio autogestito con possibilità di provare il calumet della pace e spaccare le colonnine). Mettiamo che un giovane non sia cristiano o non possa frequentare l'oratorio perchè escluso, non invece di farsi le canne al mercato preferisca due tiri a pallone con gli amici, dove va? o una partita a basket? o trovare un luogo di ristoro che non venda alcolici? Continuiamo a costruire palazzi e palazzoni per stiparci la gente e nessuno si occupa di costruire il sociale, di dare delle alternative ai nostri giovani. Io la speranza l'ho persa dopo che 5 anni di amministrazione di sinistra non hanno cambiato nulla. Ora ci subiamo 5 anni di amministrazione democristina filo/oratoriana che rinforzerà la presenza delle varie parrocchie (sempre settoriali) e sicuramente la prossima amministrazione completamente di destra penserà bene a cementificare ancora un pò il paese con bellissimi palazzoni. Sinceramente l'unica soluzione che vedo all'orizzonte è trasferirmi per far crescere i miei figli in un posto migliore.
RispondiEliminaPiù precisamente caro Luca, 5 anni di Comunione e Liberazione che lascieranno pochi dubbi alle proteste gentilmente offerte da Atei, agnostici, musulmani e cittadini onesti che pagano tasse e in cambio non hanno il previsto diritto costituzionale del gioco e dello sport, ma le lobbi crescenti di una cultura mafiosa e affaristica. Questo é l'insegnamento che stiamo offrendo alle nuove generazioni.
RispondiEliminaSaluti
Comunque dovremmo tutti ringraziare don David che con la sua azione oltre a sancire un sacrosanto diritto della parrocchia a decidere chi far entrare o no nell'oratorio ha messo a nudo uno dei problemi principali della nostra società (intesa in senso lato ma anche di paese). Siamo vegetali incollonati per andare al lavoro e consumare, abbandoniamo in nostri figli senza sapere cosa fanno durante il giorno, non ci occupiamo minimamente della loro educazione tanto c'è l'oratorio. Non possiamo demandare all'oratorio quanto di nostra competenza, non possiamo disinterassarci completamente di quello che il comune mette a disposizione per i nostri ragazzi (cioè nulla) e poi meravigliarci se chiuso l'oratorio non sanno dove andare. SVEGLIA!!!!! massa di pecore da supermercato SVEGLIA!!!!!!!!!
RispondiEliminaCiao,
RispondiEliminacredo che l'ultimo commento Anonimo del 3 aprile sia tristemente reale e di attualità purtroppo. Non c'è chiesa e non c'è politca che tenga, Atei, protestanti etc..etc..etc..etc..
Siamo ( e mi ci metto anche io ) dei menefreghisti, cinici ed egoisti in questa società moderna, soprattutto in Italia. In altri stati europei e non nascono associazioni di cittadini che si impegnano, cercando sovvenzioni e sponsorizzazioni private a creare spazi per i loro figli dove non esistono.. e c'è rispetto per il bene comune, in Italia la "politica per i giovani" parla sempre di rosso, nero, destra, sinistra, patti si stabilità, grandi pippe...per fare la cresta su tutto! Per me ha ragione Luca appena posso via non solo dal mio comune...ma dall'Italia.... qui si finisce come la Grecia....se non peggio...
DA facebook:
RispondiEliminaL'italia non è un posto per giovani. I luoghi di aggregazione esistono ma sono selettivi ed escludono. Non sono fatti per i giovani "liberi".
Sono fatti solo per chi "aderisce".
da facebook:
RispondiEliminaCari amici lainatesi (frazioni comprese) sono due anni che un mio progetto dedicato alla aggregazione pomeridiana degli adolescenti giace inascoltato sulla scrivania delle Politiche Sociali.
Se volete possiamo parlarne. Lo carico immediatamente come Nota sul mio profilo facebook.
Il documento è da intendersi aperto a professionisti affini che si muovono nelle aree dell'arte e della musica, per esempio.
da facebook:
RispondiEliminaPaola, sarebbe interessante potere condividere le nostre idee e proporle all'Assessore alle Politiche Sociali e Familiari, che al convegno di giovedi 7 al centro civico di barbaiana ha detto, ma non spiegato, che in cantiere ci sarebbero delle possibili iniziative. Quello che non sa è di cosa hanno bisogno i giovani...sig!!!