Rigiriamo all’attenzione dei lettori questa nuova cartolina da Lainate:
Uso quotidianamente la bicicletta per gli spostamenti brevi.
Quando da Barbaiana devo recarmi a Lainate pedalo con piacere lungo la ciclovia che costeggia il Villoresi.
Una volta raggiunto il centro abitato all'altezza del ponte di via Re Umberto 1° per poter raggiungere il centro devo abbandonare la pista ciclabile e imboccare la via.
Ed è a quel punto che si pone un problema: percorrere l'ampia via in senso contrario o salire sull'altrettanto ampio marciapiede?
Senso contrario o marciapiede? Questo è il dilemma.
Peccato che entrambi le opzioni siano sanzionabili secondo il vigente regolamento stradale.
Immaginate quindi il mio stupore quando l'altro giorno il dilemma si è dissolti di fronte all'inaspettata apparizione di una nuova corsia ciclabile che fiancheggia l'intera via.
Una breve corsia ciclabile che permette di collegare in sicurezza il centro cittadino a quell'importante asse di comunicazione ciclo-pedonale che è la ciclovia del Villoresi.
Una corsia ciclabile che ai miei occhi rappresenta il tentativo di dare spazio e legittimazione a chi intende usare un mezzo ecologico e veloce come la bicicletta per i propri spostamenti urbani.
Un tentativo che in questo caso ha comportato una spesa minima: sono stati sufficienti pennello e qualche barattolo di vernice.
In questa circostanza non è mia intenzione polemizzare nei confronti dei miopi atteggiamenti che la politica a livello nazionale riserva alla mobilità a pedali, quasi che voglia arginarla piuttosto che fornirgli il sostegno che meriterebbe e di cui le nostre trafficate strade necessitano.
Mi limiterò a ringraziare per l'intelligente realizzazione di una nuova corsia ciclabile in grado di collegarsi a quelle esistenti e a chiedere alle forze sociali e politiche di Lainate una maggiore attenzione nei confronti di una mobilità quotidiana alternativa a quella a motore.
Ciclante
Anche io ne sono stato favorevolmente colpito. Affinche' pero' diventi una vera pista ciclabile e non un puro messaggio elettorale, bisogna fare un ulteriore passo in avanti: trovare il modo di mettere una barriera fisica tra la sede stradale percorribile dalle macchine e la ciclabile. A mio modesto parere le piste ciclabili sulla stessa sede stradale delle automobili sono possibili solo in un paese in cui la cultura e il rispetto per le piste ciclabili sono fortissimi e radicati nel tempo. Un "esperimento" di questo tipo e' gia' stato fatto nella vicina Rho (sicuramente nei paraggi dell'Istituto Tecnico Cannizzaro) e, dopo non molto tempo, le linee gialle che delimitano la ciclabile erano invisibili a causa del passaggio continuato dei pneumatici delle auto che, in assenza (alcune volte anche in presenza)di biciclette, tendono a prendersi tutto lo spazio a disposizione. La stessa cosa sta gia' succedendo a Lainate: percorrendo la strada dal centro verso Via Re Umberto, in prossimita' del ponte la strada si allarga in modo da consentire alle auto di disporsi su due file al semaforo. Se si osserva oggi la pista ciclabile, a pochi giorni di distanza dalla messa in opera, in corrispondenza dell'allargamento della sede, si puo' gia' osservare l'evidenza di quanto sostenevo poco sopra. stamattina sono passato io stesso sul ponte e TUTTE le macchine, che provenendo dal centro dovevano svoltare a sinistra, hanno invaso la ciclabile. Io credo che sia poco realistico pretendere che un paese (l'Italia) ancora un po' arretrato sull'argomento, diventi irreprensibile di colpo, credo possa essere corretto aiutarlo, piano piano, a maturare questa cultura.
RispondiEliminaA quanto pare non tutti sono così favorevoli. Avete letto l'articolo sul settegiorni di settimana scorsa in cui la pista veniva duramenete criticata?
RispondiEliminaMi è sembrata l'apoteosi del "non nel mio giardino" da parte di chi fa polemica soltanto perchè gli toccano il marciapiede e il posteggio davanti casa.